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La bufala di Salvini: “In Svizzera basta un un foglio e ti accreditano subito 500mila franchi”

Secondo Matteo Salvini “in Svizzera con un solo foglio ti accreditano subito fino a 500.000 franchi (equivalenti circa a 500.000 euro) sul conto”. Ma il leader della Lega fa un riferimento quantomeno azzardato, considerando che si tratta di un prestito per le imprese da restituire in 5 anni che lui paragona ai 600 euro dati ai lavoratori autonomi italiani come indennizzo (e che non devono essere restituiti).
A cura di Stefano Rizzuti
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Anche in piena emergenza Coronavirus l’attività di Matteo Salvini sui social non si interrompe. Anche a costo di offrire qualche paragone non del tutto corretto, come avvenuto per esempio quando il leader della Lega ha pubblicato un post in cui ha scritto: “In Svizzera con un solo foglio ti accreditano subito fino a 500.000 franchi (equivalenti circa a 500.000 euro) sul conto, in Italia milioni di Italiani in coda virtuale”. Salvini ha fatto riferimento ai problemi riscontrati oggi sul sito dell’Inps per tutti quei lavoratori che devono chiedere il bonus da 600 euro per l’emergenza Coronavirus. Il tilt, in effetti, c’è stato, ma nulla ha a che vedere con ciò a cui si riferisce Salvini parlando della Svizzera.

Si tratta di un paragone senza senso, come spiega il sito Butac. Nel caso della Svizzera, lo Stato prevede per l’emergenza Coronavirus “un credito garantito al 100% dalla Confederazione fino a 500.000 franchi (10% della cifra d’affari annuale) a tasso di interesse dello 0% annuo per il primo anno”. Quindi parliamo di un prestito, non di soldi elargiti ai cittadini, come per esempio nel caso dei 600 euro. Ancora, Butac spiega che esiste il “modulo, dedicato agli imprenditori, per richiedere un credito (non soldi regalati quindi) fino a un massimo di 500mila franchi (sulla base del fatturato annuale dell’azienda che ne faccia richiesta) a interessi zero per il primo anno, soldi che non necessitano di garanzie in quanto garantiti dallo stesso Stato”.

Anche la Tv Svizzera sottolinea che si tratta di una bufala, spiegando che il sistema svizzero prevede un credito fino a 500mila franchi ma solo per alcune imprese. Sottolineando che non si tratta di un aiuto a fondo perso, ma di un credito ponte, con le aziende che devono rimborsare tutto entro cinque anni. La procedura è semplice, ma non troppo. Si tratta di sette passaggi: una volta effettuati questi passaggi si può andare in banca per presentare la richiesta. L’azienda, inoltre, deve certificare di aver subito perdite di fatturato in seguito al Coronavirus. In caso di false dichiarazioni si rischia una multa fino a 100mila franchi.

In Italia, invece, esiste il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, che serve per dare garanzie pubbliche per i prestiti effettuati alle imprese. Questo fondo è stato modificato per l’emergenza Coronavirus per nove mesi, permettendo la sua applicazione anche al settore agricolo e della pesca. Il Fondo esiste dal 2000 e prevede una garanzia a costo zero per le imprese e i professionisti. L’importo massimo garantito, in questa fase di emergenza, passa da 2,5 a 5 milioni di euro.

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