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Istat. A gennaio occupazione in calo: 40mila posti in meno, soprattutto tra giovani e donne

L’anno è iniziato con un calo degli occupati rispetto a dicembre 2019. In particolare si parla di 40mila occupati in meno e di un tasso dell’occupazione al 59,1% con un calo di 0,1 punti percentuali su dicembre dello scorso anno. Sono i dati dell’Istat, che sottolinea come la flessione interessi specialmente le donne e gli under 35.
A cura di Annalisa Girardi
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A gennaio 2020 è diminuita l'occupazione in Italia: l'anno è iniziato con un calo degli occupati rispetto a dicembre 2019. In particolare si parla di 40mila occupati in meno e di un tasso dell'occupazione al 59,1% con un calo di 0,1 punti percentuali su dicembre dello scorso anno. Sono i dati comunicati oggi dall'Istat: "L'occupazione diminuisce, l’inattività cresce e il numero di disoccupati aumenta lievemente a fronte di un tasso di disoccupazione che rimane stabile".

Inoltre, l'istituto di statistica segnala: "Un lieve calo dell’occupazione (-0,1%, pari a -15 mila unità) si osserva anche confrontando il trimestre novembre 2019-gennaio 2020 con quello precedente (agosto-ottobre 2019)". Tuttavia, per quanto riguarda il confronto rispetto a un anno fa, cioè gennaio 2019, si registra una crescita dell'occupazione dello 0,3%, che in termini numerici corrisponde a 76mila occupati in più. Sempre analizzando un periodo di 12 mesi, l'aumento degli occupati va di pari passo con un calo generale di disoccupati del 6,2%, che si traduce in termini numerici in 166 mila disoccupati in meno.

In introduzione al rapporto si legge:

A gennaio 2020 si confermano gli andamenti negativi dell’occupazione già registrati a dicembre, con variazioni più contenute sia nel numero di occupati sia nel tasso di occupazione. La flessione dell’occupazione riguarda soprattutto donne, under 35, lavoratori temporanei e autonomi, che si confermano ai minimi storici, mentre una sostanziale stabilità caratterizza i dipendenti permanenti. Confermata, rispetto a dicembre, anche la lieve crescita del numero di disoccupati e dell’inattività. Gli andamenti trimestrali si risolvono in una sostanziale stabilità dei tassi, mentre quelli tendenziali confermano la crescita dell’occupazione dipendente, soprattutto permanente, e la diminuzione della disoccupazione e dell’inattività.

Per quanto riguarda il calo degli occupati nell'ultimo mese, quindi, il fenomeno interessa maggiormente le donne, i giovani e i lavoratori autonomi o con contratti a tempo determinato, mentre rimangono stabili i dipendenti con contratto fisso. La flessione dell'occupazione interessa i lavoratori dipendenti (tra cui si perdono 15mila posti di lavoro) e quelli indipendenti (che ne perdono invece 25mila). Anche se colpisce in particolar modo i giovani, il calo dell'occupazione riguarda anche tutte le altre fasce d'età, ad esclusione di quella tra i 35 e i 49 anni.

Infine, "la lieve crescita delle persone in cerca di lavoro è dovuta all’aumento registrato per le donne (+2,3%, pari a +27 mila unità), tra i 15-24enni e per gli over50; tra gli uomini, invece, il numero delle persone in cerca di occupazione diminuisce (-1,7%, pari a -23 mila unità), così come tra i 25-49enni. Ne deriva la stabilità del tasso di disoccupazione (al 9,8%) e l’aumento di quello giovanile al 29,3% (+0,6 punti percentuali)".

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