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Intercettazione Renzi – De Benedetti, Berlusconi: “Preso con le mani nella marmellata”

Commentando l’intercettazione diffusa ieri dai media e relativa a un presunto incontro tra Renzi e De Benedetti quattro giorni prima dell’approvazione del decreto banche, Berlusconi ha commentato: “Vediamo come andrà a dipanarsi ma quel conflitto di interessi attribuito a me e alle mie aziende fa sorridere mentre vedo che il signor De Benedetti i cui giornali hanno fatto campagna contro di me oggi è stato preso con le mani nella marmellata”,
A cura di Charlotte Matteini
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Silvio Berlusconi interviene sul caso delle Banche Popolari e dell'intercettazione che ha svelato l'avvenuto incontro tra Matteo Renzi, allora presidente del Consiglio, e l'ingegner Carlo De Benedetti a 4 giorni dall'approvazione del decreto banche. "Io penso che se fosse capitato a me sarei già in croce, vediamo come andrà a dipanarsi ma quel conflitto di interessi attribuito a me e alle mie aziende fa sorridere mentre vedo che il signor De Benedetti i cui giornali hanno fatto campagna contro di me oggi è stato preso con le mani nella marmellata", ha spiegato il leader di Forza Italia.

Replicando alle polemiche sorte a seguito della diffusione della trascrizione del dialogo intercettato, un portavoce di De Benedetti ha precisato che "non vi è stato alcun abuso di informazione privilegiata da parte sua. L'approvazione della norma era ampiamente nota – continua, al punto che UBS aveva tenuto una conferenza stampa sul tema due settimane prima, presso la Borsa di Milano, consigliando di acquistare azioni delle banche Popolari. Del resto, anche la Procura di Roma, investita della vicenda, a giugno dello scorso anno ne ha chiesto l'archiviazione".

Nessuna replica da parte di Matteo Renzi, che ieri a domanda ha laconicamente risposto a Massimo Giannini: "Lo chieda a De Benedetti visto che è il suo editore… C'era un'agenzia sul fatto che avremmo fatto quella riforma'. "È uno scandalo sapere che il premier, allora Matteo Renzi, mentre stava per fare un decreto legge in 25 minuti che azzerava i risparmi dei risparmiatori, chiamava De Benedetti per dirgli che stava per fare il dl e quello attacca, chiama i suoi e dice: stanno per fare il decreto legge, comprate le azioni. Se questo è il modello del Pd, di coloro che dovevano esser la sinistra, io quel modello lo combatterò con tutte le mie forze. Non vanno votati, quei signori al massimo possiamo mandarli all'opposizione ma io sarei per mandarli a casa", è invece la posizione espressa da Luigi Di Maio.

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