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Inps, Boeri: “Con il ricalcolo contributivo dei vitalizi, 200 milioni di risparmi l’anno”

Durante un’intervista a Piazza Pulita, il presidente dell’Inps ha dichiarato ha dichiarato che il taglio dei vitalizi, non coperti da effettivi versamenti contributivi, produrrebbe ingenti risparmi.
A cura di Charlotte Matteini
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Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, torna a parlare del ricalcolo contributivo dei vitalizi parlamentari: "Se ci fosse un ricalcolo contributivo dei vitalizi per cariche elettive, non solo al Parlamento ma anche per i Consigli regionali, andremmo a risparmiare circa 200 milioni di euro all'anno" ha dichiarato durante un'intervista concessa a Piazza Pulita.

"Non credo sia solo un intervento simbolico, alcune prestazioni sociali, pensiamo ai sussidi di disoccupazione per i disoccupati di lunga durata, nel 2015 avevano un bilancio che era intorno ai 200 milioni. Se noi risparmiassimo su quello potremmo finanziare dei programmi sociali importanti", ha proseguito Boeri. Non è la prima volta che il presidente dell'Istituto di previdenza sociale affronta questo tema. Poche settimane fa, durante un'audizione alla Camera dei Deputati, Boeri aveva già sottolineato come i vitalizi percepiti dai parlamentari non fossero affatto coperti da relativi versamenti contributivi, ma anzi se fossero ricalcolati con il sistema contributivo, la spesa annuale diminuirebbe di circa il 40%, con un risparmio pari a 76 milioni di euro all'anno.

Alle parole di Boeri, la Camera aveva replicato sostenendo che "gli oneri derivanti sia dal nuovo sistema contributivo, che dal sistema dei vitalizi in vigore in precedenza, gravano interamente ed esclusivamente sui bilanci interni di Camera e Senato, e non dell'Inps" e che "i vitalizi non esistono più dalla scorsa legislatura, gennaio 2012, quando l'Ufficio di Presidenza della Camera deliberò l'abbandono del sistema che era stato adottato fin dalla prima legislatura repubblicana".

Precisazioni che però non convincono il presidente dell'Inps: "Io credo che la nozione di diritto acquisito sia una nozione che vada ben discussa. Penso che una persona, sul piano previdenziale, acquisisca il diritto ad una certa prestazione nel momento in cui versa dei contributi che giustificano questa prestazione. In Italia si tocca tutto perché si cambiano le leggi ogni due per tre, si cambia la tassazione, si aumentano le tasse sulla case quando una persona ha risparmiato tutta una vita pensando che non ci fossero, quel diritto acquisito viene calpestato sistematicamente, ma poi quando si parla di pensioni quelli sono diritti acquisiti intoccabili, io trovo che questa sia una definizione sbagliata", ha sostenuto durante l'intervista a Piazza Pulita.

"Ogni anno vediamo che gli immigrati contribuiscono per 5 miliardi al sistema di protezione sociale perché versano otto miliardi di contributi e ricevono 3 miliardi in prestazioni previdenziali o assistenziali", sottolinea il presidente dell'Inps, aggiungendo inoltre che il punto di Pil sia stato "acquisito di fatto perché molti immigrati versano i contributi e poi se ne vanno senza percepire le pensioni. Noi abbiamo avuto moltissimi di questi casi, sia perché non avevano versato i contributi per il periodo necessario per ricevere la pensione sia perché magari non erano consapevoli di avere questo diritto. E' come un dono che ci è stato fatto dalla presenza degli immigrati all'interno del nostro Paese", ha concluso.

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