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Incontro Zingaretti-Salvini, leader Lega: “Abbiamo parlato di lavoro, prevenire è meglio che curare”

Incontro tra Salvini e Zingaretti a Montecitorio per discutere del programma. Il leader leghista, spiegano dal suo staff, ha voluto parlare con il segretario dem per “affrontare in concreto e trovare punti di contatto per risolvere alcuni problemi in tema lavoro, in particolare la scadenza del blocco dei licenziamenti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Questa sera si è svolto un incontro a Montecitorio tra il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti e il segretario della Lega Matteo Salvini. La circostanza è stata raccontata da un giornalista de ‘ilfattoquotidiano.it', che ha interpellato il leader della Lega all'uscita dalla Camera: "Se ho incontrato Zingaretti? Certo. Incontro tutti i segretari di maggioranza. Abbiamo parlato di lavoro, del blocco dei licenziamenti, prevenire è meglio che curare. Devo sentire anche i Cinque stelle, Forza Italia, Renzi, perché dobbiamo lavorare insieme", ha spiegato Salvini, poco dopo che da Montecitorio era uscito anche il segretario dem.

Ai microfoni de ‘ilfattoquotidiano.it' Salvini parla anche dei sindacati e di Confindustria: "Bisogna incontrarli ed ascoltarli a differenza di quanto avveniva prima bisogna ascoltare sindacati e imprese per trovare un punto in comune". Quindi "l'ascolto va sempre bene", ha affermato, riferendosi alla decisione del ministro del Lavoro Andrea Orlando, che ieri ha visto i sindacati e domani vedrà Confindustria.

L'incontro tra i due è durato circa mezz'ora, e si sarebbe svolto in un clima sereno e collaborativo, Il leader leghista, viene ribadito dal suo staff, ha voluto parlare con il segretario dem per "affrontare in concreto e trovare punti di contatto per risolvere alcuni problemi in tema lavoro, in particolare la scadenza del blocco dei licenziamenti", attesa per il 31 marzo 2021.

Del resto Matteo Salvini, nei giorni caldi della crisi, dopo aver esplicitato la sua ‘svolta europeista' dichiarando durante le consultazioni il pieno sostegno a Mario Draghi, aveva già anticipato che con il Pd avrebbe avuto scambi più stretti: "Non ho frequentazioni assidue con il Pd ma le avremo". È stato di parola, anche perché adesso i ministri leghisti che occupano posizioni chiave per la ripresa economica, come Garavaglia al Turismo e Giorgetti al Mise, si troveranno a lavorare a stretto contatto con il nuovo ministro del Lavoro Orlando e con il ministro della Cultura Dario Franceschini, dovendo lavorare all'interno della stessa maggioranza.

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