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Il nuovo Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte: “Programma pronto, saremo alleati del Pd”

Nella lunga intervista al Fatto Quotidiano, Giuseppe Conte traccia i contorni del suo Movimento 5 Stelle. Il programma sarà rivelato entro un mese e conterrà “tante riforme economiche e sociali”. Con il Pd c’è un dialogo “alla pari”. Sul doppio mandato glissa: “Non è attualmente nello Statuto e quindi non sarà nel nuovo Statuto”, ma “decideranno gli iscritti”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il programma, le alleanze, il futuro. Giuseppe Conte guarda avanti e dribbla abilmente le domande pericolose. L'ex presidente del Consiglio, ora leader del Movimento 5 Stelle (anche se ancora non ufficialmente), è pronto a scendere in campo e a guidare il partito grillino verso una nuova dimensione. Sono passati mesi dagli incontri con il garante, e ora Conte è pronto a cominciare il suo percorso da capo politico alla luce del sole. Nella lunga intervista a tutto campo rilasciata oggi al Fatto Quotidiano, l'ex presidente del Consiglio ha annunciato che il suo programma sarà reso pubblico "entro un mese" e che conterrà "tante riforme economiche e sociali". E sull'alleanza con il Partito Democratico ha garantito che si tratta di "un dialogo alla pari, senza alcuna subalternità".

Conte ha spiegato che i due mesi impiegati per rifondare il Movimento 5 Stelle sono stati spesi bene: "Ora siamo pronti, abbiamo una carta dei principi e dei valori, un nuovo statuto, una piattaforma di voto alternativa" e "a giorni avremo i dati degli iscritti". Dall'Associazione Rousseau, ha accusato l'ex presidente del Consiglio, "c’è stata una pressante ingerenza nelle scelte politiche". Poi iniziano i dribblig: "Il doppio mandato non è attualmente nello Statuto e quindi non sarà nel nuovo Statuto". È una questione che verrà affrontata più avanti, "con un confronto alla luce del sole" e un voto degli iscritti. Nessun dramma sulla divisione con il Pd alle amministrative: "Non ci stracciamo le vesti se non proponiamo una soluzione congiunta".

L'ex presidente del Consiglio ha ribadito a più riprese il sostegno al suo successore, Mario Draghi, che "non può risolvere da solo tutti i problemi del Paese" nonostante le sue "indiscusse qualità". Ma bisogna arrivare alla fine della legislatura: "Non possiamo certo augurarci che questa esperienza di governo si interrompa e metterci a giocare al toto-Quirinale". Poi ha raccontato di venire "dal centro moderato, che guarda a sinistra", e che il governo gialloverde con la Lega "era l'unica soluzione possibile". Il suo neomovimento sarà "intriso di cultura ecologica, dalla parte dell’inclusione e della giustizia sociale".

Sul caso di cronaca che vede coinvolto il figlio di Beppe Grillo, Conte ha spiegato che, se fosse stato il suo avvocato, avrebbe sconsigliato al garante del Movimento 5 Stelle di fare quel video in cui difende Ciro. Poi un rapido passaggio su Matteo Renzi, con cui continuano a volare gli stracci: "Qualsiasi rappresentante delle istituzioni deve rispondere del proprio operato con trasparenza", ha commentato Conte rispetto a quando rivelato dall'inchiesta di Report sull'incontro tra il leader di Italia Viva e il dirigente dei servizi segreti Mancini. Il leader del neomovimento ha raccontato di non averlo più sentito, poi ha chiuso ironizzando: "Non escludo in futuro di incrociarlo in qualche autogrill".

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