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Il ministro Garavaglia dice che mancano 250mila stagionali per colpa del reddito di cittadinanza

Il ministro del Turismo attacca al question time: “Non possiamo avere una disoccupazione elevata mentre mancano 250mila posti di lavoro, il reddito di cittadinanza incide soprattutto nei rapporti di lavoro stagionali”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Non ci sono lavoratori stagionali? Colpa del reddito di cittadinanza. Il ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia, condivide l'analisi fatta dai deputati di Fratelli d'Italia durante il question time alla Camera e spiega: "Sono a conoscenza del problema e condivido circa l'evidenza di rivedere il reddito di cittadinanza in modo di agevolare la reintroduzione dei disoccupati nel mondo del lavoro, piuttosto che fornire loro una fonte di reddito non finalizzata a tale scopo". E aggiunge: "Secondo quanto emerge dai dati attualmente ci sono ampi margini di recupero di rapporti di lavoro, proprio nel settore del turismo". Secondo un'indagine di Unioncamere e Anpal "nei prossimi mesi di quest'anno serviranno circa 250mila lavoratori per il settore del turismo".

Il ministro non ha dubbi sul perché manchino 250mila lavoratori stagionali nel turismo: "Incide il reddito di cittadinanza, soprattutto nei casi di rapporto di lavoro temporaneo stagionale in cui l'ammontare dei redditi e l'instabilità del rapporto di lavoro non risultano sempre allettanti di fronte al reddito di cittadinanza percepito". E racconta: "C'è chi preferisce fare i tre giorni a chiamata e non andare oltre proprio per non perdere il reddito di cittadinanza". Poi attacca ancora: "Non possiamo avere una disoccupazione elevata mentre mancano 250mila posti di lavoro".

Garavaglia è critico anche sulle misure prese per contrastare il Covid e sul loro impatto sul settore turistico: "Le ordinanze del ministero della Salute prevedono che per l'ingresso i cittadini debbano compilare il passenger locator form, devono dimostrare di essere vaccinati, guariti o aver effettuato un tampone negativo – spiega – Tali adempimenti sono stati rimossi da diversi Paesi. La compagnia Wizzair ha fatto una stima dell'impatto della regola differente che c'è in Italia rispetto alla Spagna, segnalando che perdiamo l'11%". E segnala: "In aprile abbiamo perso 45mila passeggeri, saranno 2mila ogni giorno questa estate se non cambiamo regole. In Italia occorre rimuovere le limitazioni indicate a partire dal primo maggio".

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