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Il governo pensa all’obbligo vaccinale contro il Covid per alcune categorie

Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, apre nuovamente all’ipotesi di un obbligo vaccinale contro il Covid solo per alcune categorie. Tra queste ci sono le “fasce d’età over 50 e over 60” o chi è “a stretto contatto con il pubblico”. Costa sottolinea anche che “non è giusto che chi si è vaccinato debba sopportare misure restrittive a causa di una minoranza che non si è vaccinata”. E ipotizza misure differenziate per chi non è immunizzato.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nel governo si torna a parlare di obbligo vaccinale contro il Covid, ma solo per alcune categorie. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha aperto all'ipotesi in due diverse interviste rilasciate questa mattina a Cusano Tv e Radio anch'io. "L'obbligo vaccinale per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione – ha assicurato Costa – Ora affrontiamo queste settimane, vediamo quali saranno i dati delle vaccinazioni, dopodiché ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga". Ciò che protegge dal Covid, ha ricordato il sottosegretario, "è il vaccino e non il tampone", per questo motivo "non è giusto che chi si è vaccinato debba sopportare misure restrittive a causa di una minoranza che non si è vaccinata". Per Costa le alternative, a questo punto, non sono molte: "Proseguire con le misure restrittive imponendole anche a chi si è vaccinato o introdurre delle distinzioni, oppure introdurre degli obblighi vaccinali per alcune categorie come alcune fasce d'età over 50 e over 60, dove ci sono molti concittadini che non si sono vaccinati e alcune categorie a stretto contatto con il pubblico".

L'obiettivo prefissato è raggiungere "il 90% dei vaccinati", poi si può aprire una fase nuova e "rivedere anche le misure restrittive, come l'utilizzo del green pass". Quando nove italiani su dieci saranno vaccinati contro il Covid si potrà parlare di "gestione endemica", secondo Costa: "Ormai c'è la consapevolezza che non possiamo più parlare di immunità di gregge, perché anche un vaccinato può contrarre il virus, ma lo contrae in maniera molto più lieve". L'obiettivo del governo è "fare in modo che nessun cittadino muoia più di Covid e che nessuno finisca più in terapia intensiva". Mancano ancora "circa 2 milioni di cittadini per raggiungere questo obiettivo, spero maturi in loro la consapevolezza che grazie alla loro vaccinazione non solo mettono al riparo la propria vita, ma permettono anche al Paese di proseguire nel percorso di ritorno alla normalità e di ripresa economica".

Costa ha spiegato anche che, sul possibile prolungamento dello stato di emergenza, "le eventuali valutazioni saranno fatte al momento opportuno". I cittadini sono preoccupati dalle misure restrittive, come "l'obbligo del green pass", ma "dobbiamo anche dire che oggi i cittadini non vaccinati possono usufruire delle libertà che sono state nel frattempo riconcesse grazie a quei 45 milioni di concittadini che si sono vaccinati", ha ribadito il sottosegretario. Al centro dell'attenzione c'è anche il tema terza dose per tutti: "Mi auguro che non diventi un tema di dibattito politico – ha sottolineato Costa – C'è bisogno di uniformità nel Paese, seguiamo le indicazioni della comunità scientifica".

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