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Ilaria Salis detenuta in Ungheria

Il deputato del Pd Paolo Ciani ha incontrato Ilaria Salis in carcere a Budapest

“Ha testimoniato una grade sofferenza dopo un anno in cella, soprattutto relativamente ai primi mesi di isolamento. Ma da quando si sono accesi i riflettori in Italia, ha notato un miglioramento nel trattamento in carcere”: è il racconto di Paolo Ciani, deputato del Pd, dopo essere andato a trovare Ilaria Salis in carcere a Budapest.
A cura di Annalisa Girardi
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Un incontro che si è svolto nel carcere di massima sicurezza di Gyorskocsi Ucta, nella capitale ungherese: il deputato del Partito democratico Paolo Ciani è riuscito a vedere Ilaria Salis. "Sono andato a trovarla in quanto parlamentare che rappresenta la Nazione. Ha testimoniato una grade sofferenza dopo un anno in cella, soprattutto relativamente ai primi mesi di isolamento. Ma da quando si sono accesi i riflettori in Italia, ha notato un miglioramento nel trattamento in carcere", ha raccontato.

Il vice capogruppo del Pd alla Camera, nonché segretario di Demos, è volato a Budapest per incontrare la 39enne di Monza, arrestata nel febbraio del 2023 con l'accusa di aver partecipato all'aggressione di alcuni neo nazisti durante le manifestazioni per il Giorno dell'Onore. Da quando il suo caso ha fatto irruzione nel dibattito pubblico del nostro Paese – dopo la diffusione delle foto che la ritraevano con delle catene a mani e piedi in tribunale – le condizioni a cui Ilaria Salis è sottoposta nel carcere ungherese sarebbero migliorate un po': "Mi ha detto che hanno aggiustato una finestra, anche solo piccole cose ma ha notato un miglioramento", ha raccontato Ciani all'Ansa.

Per poi spiegare come il desiderio della donna sarebbe quello di avere i domiciliari in Italia: "Sa che il percorso possono essere i domiciliari qui a Budapest, quindi spera di poter accedere il più presto possibile a questa misura. Il tema è dove. Per questo i genitori avevano già degli appuntamenti per cercare un appartamento in affitto a Budapest", ha spiegato il deputato dem. La prima preoccupazione, però, è quella di avere un processo equo. Salis, infatti, rischia dai 2 ai 24 anni. La procura ne ha chiesti 11: la prossima udienza si svolgerà il 24 maggio.

Ciani ha concluso affermando l'importanza di continuare a parlare del caso Salis in Italia, di non lasciarlo finire nel dimenticatoio: "Mi ha detto: ‘Mi raccomando onorevole, continui ad occuparsi di me'. Io l'ho sentito come un appello all'Italia".

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