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Ici alla Chiesa, i cattolici contro il Governo: Le scuole non devono essere tassate

Dal quotidiano dei vescovi e dal centrodestra arrivano i primi altolà al Governo sull’applicazione della nuova imposta sugli immobili per le attività scolastiche private. Per i Salesiani le scuole paritarie svolgono la stessa funzione di quelle pubbliche e dunque sono esenti dal pagamento dell’Imu e chiedono maggiori spiegazioni al Premier.
A cura di Antonio Palma
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Dal quotidiano dei vescovi e dal centrodestra arrivano i primi altolà al Governo sull'applicazione della nuova imposta sugli immobili per le attività scolastiche private. Per i Salesiani le scuole paritarie svolgono la stessa funzione di quelle pubbliche e dunque sono esenti dal pagamento dell'Imu e chiedono maggiori spiegazioni al Premier.

L'emendamento proposto dal Presidente del Consiglio al dl liberalizzazioni per chiarire le discusse norme dell'Imu – Ici sugli immobili della Chiesa e degli enti no profit è in attesa di approvazione al Senato, ma dal mondo cattolico già partono i primi stop alla decisione del Governo. Dalla stampa cattolica, dai vescovi e dalle forze politiche più vicine alla Chiesa è un susseguirsi di dichiarazioni di avvertimento soprattutto su un punto specifico, la tassazione delle strutture adibite a scuole paritarie.

Per i cattolici le scuole paritarie sono equiparate alle statali e quindi esenti – I primi allarmi sono partiti dall'Avvenire che spiega la difficile situazione delle piccole realtà scolastiche del mondo cattolico che con il pagamento dell'Imu rischierebbero seriamente la chiusura e avverte il Governo che una simile decisione sarebbe "un autogol, una forma di autolesionismo". Ma tra i più fermi oppositori all'applicazione della norma alle scuole ci sono i Salesiani d'Italia, tra i più attivi nel campo scolastico privato italiano. Per i Salesiani le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico e per questo hanno i medesimi doveri e diritti delle scuole statali, che sono esentate dal pagamento della tassa sugli immobili. Dalla Congregazione chiariscono che le scuole non possono essere considerate commerciali perché destinate all'assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e formazione garantito dalla Costituzione.

Tutto il centrodestra contro l'applicazione dell'Imu alle scuole paritarie – Al fianco delle scuole si schiera tutto il centrodestra, che sposa completamente la tesi dei Salesiani. Il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi ricorda che "sarebbe inaccettabile che un asilo nido parrocchiale, che svolge da sempre funzione pubblica, pagasse l'Imu" e chiede maggiori delucidazioni dal Governo. Della stesa idea il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri, che dice "sarebbe sbagliato penalizzare chi si occupa di poveri o di educazione". Il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, sembra invece essere sicuro della non applicabilità dell'Imu alle scuole paritarie quando ricorda che è molto diverso il caso degli immobili dedicati ad attività commerciali rispetto a quello "degli enti assistenziali, delle scuole, di un servizio straordinario che c'è nei piccoli centri".

L'emendamento di Monti è ancora in attesa di approvazione al Senato – In attesa dell'approvazione definitiva al Senato e dei chiarimenti del Governo, Stefano Ceccanti del Pd invita tutti a "non inventare problemi che non esistono" in quanto, come spiegato nella nota di Palazzo Chigi, come tutti gli altri enti anche per le scuole verranno "commisurati i contributi richiesti agli utenti con il costo effettivo del servizio per valutare se si tratti di attività commerciale o meno, a prescindere dalla qualifica formale dell'istituto". Del resto il Premier Monti aveva già assicurato che tutti i nuovi meccanismi saranno chiariti dopo l'approvazione della norma da "opportune direttive stabilite dal Ministro dell’economia e delle finanze".

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