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I migranti non c’entrano niente con coprifuoco e riaperture, qualcuno lo dica a Salvini e Meloni

I migranti non c’entrano assolutamente nulla con il coprifuoco. Eppure Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono tornati a strumentalizzare la pandemia e le misure anti-contagio per fare politica sulla pelle delle persone che hanno attraversato il Mediterraneo e sono sbarcati in Italia negli ultimi giorni.
A cura di Annalisa Girardi
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Cosa c’entrano i migranti con il coprifuoco? Assolutamente nulla, ma non per questo Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono lasciati scappare l’occasione per strumentalizzare la pandemia e le misure anti-contagio e tornare a fare politica sulla pelle dei migranti che hanno attraversato il Mediterraneo e sono sbarcati in Italia negli ultimi giorni.

Per Salvini "chiudere in casa gli italiani alle dieci di sera, tra l'altro nelle ore in cui sbarcano migliaia di immigrati a Lampedusa" non ha alcun "senso scientifico, economico e morale". Ma non è chiaro quale dovrebbe essere, di preciso, il collegamento scientifico, economico o morale tra i migranti e il coprifuoco e in che modo i dati epidemiologici che rendono necessario (o meno) il coprifuoco dipenderebbero dagli sbarchi. E ancora, se nell’ultima settimana non fossero arrivati dei migranti via mare sarebbe forse stato possibile eliminare senza problemi la tanto discussa misura?

Certo che no, ma questo a Salvini non interessa. Come non importa a Meloni, che gli fa eco dicendo che "mentre il turismo italiano subisce duramente il coprifuoco, il Governo accoglie gli immigrati clandestini, concedendo loro tutte le libertà che i cittadini italiani non hanno più da tempo". E sia chiaro, questo è semplicemente falso, perché le restrizioni anti-contagio con cui dobbiamo convivere da ormai diversi mesi valgono per tutti i cittadini che si trovano sul territorio nazionale, tanto italiani quanto stranieri.

Ma non è questo il punto di Salvini e Meloni, che stanno solo cercando di indirizzare la frustrazione dei cittadini contro il capro espiatorio per eccellenza della destra. Come se i migranti in fuga da guerra e violenza potessero davvero avere qualcosa a che fare con il coprifuoco o le riaperture. Che sono invece delle questioni di cui si deve occupare il governo. In cui, tra l'altro, la Lega è presente.

Fornire un nemico concreto, un colpevole contro cui dirigere la stanchezza e il disagio della popolazione (a cui dovrebbe invece saper rispondere la politica) non è una tecnica sconosciuta a Salvini e Meloni, che già lo scorso Natale erano scesi in piazza sventolando slogan contro i "porti aperti per i clandestini" mentre gli italiani venivano "rinchiusi in casa" proprio durante le feste. Alla fine, oggi come allora, puntare il dito contro i migranti servirà solo a canalizzare il proprio consenso politico, ma per il coprifuoco e le riaperture non cambierà assolutamente nulla.

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A Fanpage.it sono vice capoarea della sezione Politica. Mi appassiona scrivere di battaglie di genere e lotta alle diseguaglianze. Dalla redazione romana, provo a raccontare la quotidianità politica di sempre con parole nuove.
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