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Covid 19

Green pass obbligatorio a scuola, le regole e i controlli per studenti e professori dal 1 settembre

Da oggi riparte l’anno scolastico, anche se le lezioni inizieranno non prima del 13 settembre. Scatta l’obbligo di green pass per i docenti e in generale per il personale della scuola, che dovrà esibire tutti i giorni la certificazione verde. Spetta al dirigente scolastico o a un suo delegato, la verifica del documento. Chi non avrà il documento dopo cinque giorni sarà sospeso, e dovrà rimanere a casa senza stipendio. Gli studenti invece non dovranno mostrare alcun documento.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi 1 settembre comincia l'anno scolastico, anche se la maggior parte degli istituti apriranno le porte ai ragazzi solo dal 13 settembre. Non è previsto un ritorno alla didattica a distanza, a meno che non sia assolutamente necessario fare lezione da remoto, in caso di focolai e quarantene. Ma per permettere il normale svolgimento delle lezioni il governo ha introdotto il green pass obbligatorio per il personale scolastico, docenti e no. L'obbligo di certificazione verde però non riguarda gli studenti, nemmeno quelli in età vaccinabile (dai 12 anni in su), ma solo i lavoratori della scuola, che dovranno esibire tutti i giorni il documento che attesta l'avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid, o un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore. Tra le strategie che saranno messe in campo per assicurare un rientro in classe in sicurezza c'è anche un monitoraggio nelle scuole elementari e medie, organizzato dalle Regioni: si tratta di uno screening a campione sugli studenti, su base volontaria, da eseguire con i test salivari, durante tutto l'anno. Al piano stanno lavorando Cts e Istituto superiore di sanità.

Chi controlla il Green Pass a scuola

Il ministero dell'Istruzione ha confermato che il green pass andrà controllato tutti i giorni. Dopo le proteste dei presidi, preoccupati e per mole aggiuntiva di lavoro – il controllo spetta al dirigente scolastico o a un suo delegato – e per le difficoltà logistiche legate a una verifica quotidiana del documento (molti istituti hanno più plessi e i docenti entrano in classe a orari diversi) il ministero ha annunciato l'arrivo di una piattaforma digitale, che sarà pronta in poche settimane, e che permetterà di realizzare "interoperabilità fra il Sistema informativo in uso presso le scuole (SIDI) e la Piattaforma nazionale DGC" così da velocizzare le procedure. In attesa del rilascio della piattaforma dedicata per i controlli, che permetterà verifiche più rapide, i docenti dovranno presentarsi a scuola un po' prima dell'inizio delle lezioni. Al momento il controllo del documento avverrà manualmente tramite l'App "VerificaC19". ‘Ma le proteste degli insegnanti non sono terminate, visto che la maggior parte di loro dovrà comunque vaccinarsi in tempi brevi – al momento almeno 9 docenti su 10 risultano immunizzati – e il ministero ha annunciato che garantirà i tamponi gratis solo ai soggetti fragili, che non possono accedere alla vaccinazione per motivi medici, e non a tutti, come avevano chiesto i sindacati della scuola. Tutti gli altri dovranno essere vaccinati, o guariti dal Covid: l'unica alternativa è pagare i tamponi di tasca propria, ogni 48 ore, per poter lavorare a contatto con gli studenti.

Chi è esente dal Green Pass a scuola

Il personale scolastico che per motivi di salute non può sottoporsi a vaccino, può avere un certificato di esenzione. Per ottenerlo la mancata vaccinazione deve essere motivata da specifiche condizioni cliniche documentate, che dimostrino la non compatibilità dell'immunizzazione, in modo permanente o temporaneo. Chi ottiene la certificazione di esenzione deve comunque continuare a usare le mascherine, preoccuparsi della pulizia delle mani, evitare assembramenti, mantenere il distanziamento interpersonale. Il documento può essere rilasciato entro il 30 settembre, da medici dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o da Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS).

Scuola e Green Pass, le regole per gli studenti

I ragazzi invece non dovranno mostrare il green pass. Dovranno però rispettare le altre misure anti Covid, come la mascherina obbligatorio (dai 6 anni in su). Si dovrà sempre mantenere una distanza di un metro tra i banchi, ma nel caso in cui le aule siano piccole e non consentano il rispetto del distanziamento adeguato, si potrà derogare a questa norma. In questi casi quindi non si dovrà ricorrere alla didattica a distanza. Il controllo della temperatura dovrà avvenire a casa, e non dovrà superare i 37.5 gradi. Neanche quest'anno quindi ci saranno i termoscanner nelle scuole.

Cosa succede se non si possiede la certificazione verde

Se un docente o in generale un lavoratore della scuola sarà sprovvisto di green pass rischia la sospensione: dopo cinque giorni, in mancanza di certificazione verde, il dipendente sarà sospeso, e dovrà rimanere a casa senza stipendio.

Come funziona il green pass per l'università

L'obbligo di green pass è stato allargato anche all'università. Il documento è obbligatorio per tutti, docenti, ricercatori e personale. Per loro valgono le stesse regole stabilite per il mondo della scuola. Anche agli studenti universitari sarà richiesto il green pass. Chi non possiede il certificato potrà seguire comunque le lezioni e fare gli esami a distanza, ma l'organizzazione spetta ai singoli atenei. Ha fatto a questo proposito discutere la decisione dell'Ateneo di Trieste, che ha imposto il green pass anche per chi deve sostenere gli esami a distanza: "In tutti i casi, sia che gli esami siano svolti in presenza o da remoto, gli studenti sono tenuti al possesso della certificazione verde o di analogo documento previsto". Su questo punto potrebbe esprimersi il ministero, su precisa richiesta della Lega.

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