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Green pass, Movimento 5 Stelle: “No al modello francese, usiamolo per eventi e discoteche”

L’utilizzo del green pass fa discutere la politica: dopo Salvini e Meloni anche un gruppo di senatori del Movimento 5 Stelle si schiera contro l’ampliamento della certificazione verde. “Usare il green pass come strumento per affrontare l’emergenza è sicuramente una buona idea – scrivono in una nota – ma non per andare al bar o al ristorante quanto invece per partecipare a grandi eventi o andare per esempio in discoteca”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il green pass divide la politica e l'opinione pubblica. Da un lato gli esperti e gli scienziati che guardano con attenzione alla decisione presa dal presidente francese Macron di ampliare l'utilizzo del pass vaccinale anche per entrare in bar, ristoranti, cinema e salire sui mezzi pubblici, dall'altro una parte della politica che preme sul freno. Tanti i dubbi: dall'incostituzionalità alla necessità reale di una misura così drastica. Dal fronte del centrodestra contrari da subito Salvini e Meloni, più possibilista la ministra Gelmini, che parla però di una via italiana. Il governo riflette su tutte le ipotesi in campo, con Draghi che ha già convocato la cabina di regia che però non si riunirà prima della prossima settimana.

Il Movimento 5 Stelle si schiera sul fronte del no all'ampliamento del green pass: "La situazione epidemiologica non richiede al momento una misura come quella proposta da Emmanuel Macron in Francia", scrivono in una nota i componenti pentastellati della commissione Igiene e Sanità del Senato. "Usare il green pass come strumento per affrontare l'emergenza è sicuramente una buona idea, armonizzandolo con i tamponi da fare gratuitamente per chi non può accedere alle vaccinazioni – continuano – ma non per andare al bar o al ristorante quanto invece per partecipare a grandi eventi o andare per esempio in discoteca".

I senatori pentastellati richiamano anche l'attenzione sull'andamento della pandemia di Covid: "Bisogna monitorare come sempre la curva dei contagi, ma soprattutto osservare il tasso di ospedalizzazione e in base a questi dati muoversi – continuano nella nota – Ad oggi sono state inoculate 59 milioni di dosi di vaccino, dobbiamo andare avanti così, fare campagne informative per convincere gli indecisi a vaccinarsi, continuare a osservare le buone norme di comportamento e agire gradualmente, come abbiamo sempre fatto".

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