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Grasso: “Sulle stragi mafiose troppi profili ancora oscuri”

“Bisogna insistere perché gli eventi vengano ricostruiti in tutte le loro implicazioni e sfaccettature, senza aver paura, senza omissioni” ha detto l’ex procuratore nazionale antimafia intervenendo a Firenze per il ventesimo anniversario della strage dei Georgofili.
A cura di Antonio Palma
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"Troppi profili di quel tragico disegno restano oscuri. Spesso verità storica e giudiziaria non si sovrappongono" con queste parole il Presidente del Senato Pietro Grasso ha richiamato l'attenzione sulle stragi mafiose compiute negli anni 90 da Cosa Nostra con numerosi attentati in tutto il Paese. "Bisogna insistere perché gli eventi vengano ricostruiti in tutte le loro implicazioni e sfaccettature, senza aver paura, senza omissioni, perché solo la verità può rendere onore a morti, feriti e sopravvissuti" ha insistito l'ex numero uno della direzione nazionale antimafia intervenendo alle celebrazioni per ricordare il ventennale dell'attentato mafioso di via Georgofili a Firenze. Parlando alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti a quanti si prodigarono nei soccorsi dopo l'attentato del 27 maggio del 1993, Grasso ha tenuto anche a sottolineare che "le sentenze hanno accertato le responsabilità degli esecutori e di parte dei mandanti. Hanno confermato che le stragi erano parte di un programma della mafia per scuotere dalle fondamenta l'ordine pubblico, per influenzare una situazione politica ed economica incerta". La seconda carica dello stato inoltre ha ricordato che "Per la prima volta, proprio nelle sentenze di Firenze si è usata l'espressione terrorismo mafioso".

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