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Governo Lega-M5S, il nuovo contratto: dalla Flat tax all’immigrazione, ecco tutte le novità

Nella bozza finale diffusa oggi pomeriggio dall’agenzia di stampa Adnkronos, salta subito agli occhi la modifica dei punti relativi al comitato di conciliazione, all’uscita dall’Euro, alla cancellazione di 250 miliardi di debito pubblico – che diventa un escamotage contabile e non più una cancellazione vera e propria – e allo stop della Tav e del relativo “terzo valico”.
A cura di Charlotte Matteini
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A poche ore dal voto online sulla piattaforma Rousseau, una nuova bozza del contratto di governo approntato da Lega e Movimento 5 Stelle è stata diffusa in esclusiva dall'agenzia di stampa Adnkronos. Stando a quanto si evince a una prima lettura del nuovo documento, numerosi sarebbero i punti programmatici che hanno subito delle modifiche rispetto a quanto scritto nella prima bozza di contratto pubblicata pochi giorni fa da Huffington Post Italia e da Repubblica ieri. In particolare, nella bozza diffusa oggi pomeriggio da Adnkronos, salta subito agli occhi la modifica dei punti relativi al comitato di conciliazione, all'uscita dall'Euro, alla cancellazione di 250 miliardi di debito pubblico – che diventa un escamotage contabile e non più una cancellazione vera e propria – e allo stop della Tav e del relativo "terzo valico".

Nell'ultima bozza di accordo, scompare il tanto criticato "comitato di conciliazione", che viene sostituito da un accordo tra le parti in caso di divergene. Scompare anche la sospensione per almeno 10 giorni delle azioni sui temi controversi, ma rimane una sorta di annacquato organo con la funzione di dirimere le controversie.Pe quanto riuarda l'Euro, la moneta unica non viene più messa in discussione e non si fa più menzione di un'ipotetica uscita dall'eurozona. Nessun riferimento alla sovranità monetaria tanto cara alla Lega, ma rimane comunque la volontà di ridiscutere in sede europea tutti i trattati insieme agli altri Stati membri dell'Unione per "tornare a uno spirito pre-Maastricht di pace, fratellanza, cooperazione e solidarietà".

Con riguardo alle coperture finanziarie necessarie a coprire  i costi derivanti dal superamento della Legge Fornero ( l'introduzione della cosiddetta "quota 100" che stranamente vale solo 5 miliardi di euro, dunque non sarà un'abolizione vera e propria come pubblicizzato in questi mesi da entrambi i contraenti oppure hanno sbagliato a fare i conti) dall'introduzione del reddito di cittadinanza e della Flat Tax, la risposta è una sola: spendere a deficit. Questo è ciò che si evince leggendo il programma, nel quale viene inoltre specificata l'intenzione di chiedere alla Unione Europea di scorporare la spesa per investimenti pubblici dal deficit corrente di bilancio per evitare di sforare i parametri europei, richiesta che molto probabilmente Bruxelles rispedirà al mittente.

La Flat Tax ci sarà e avrà però due aliquote, una al 15% per redditi fino a 80.000 euro e una al 20% per i redditi superiori. La Flat Tax si applicherà a persone fisiche, partite Iva e imprese e costerà circa 60 miliardi, senza coperture. Oltre alla Flat Tax, ci sarà il reddito di cittadinanza per chi si trova momentaneamente espulso dal mercato del lavoro ed è alla ricerca di un'altra occupazione, la pensione di cittadinanza da 780 euro per tutti i pensionati al minimo che attualmente prendono circa 440 euro mensili, e un condono "saldo e stralcio" delle cartelle Equitalia. Le misure fiscali, però, vanno di pari passo con una stretta per gli evasori: chi, nonostante flat tax e condoni, si ostinerà a non pagare le tasse andrà in carcere: "Previsto un inasprimento dell'esistente quadro sanzionatorio, amministrativo e penale, per assicurare il carcere vero per i grandi evasori".

Per quanto riguarda il conflitto di interessi, nella bozza di contratto si legge: "Riteniamo che debba qualificarsi come possibile conflitto di interessi l'interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l'esercizio obiettivo, indipendente e imparziale, di una funzione pubblica, non solo quando questo possa portare a un vantaggio economico a chi esercita la funzione pubblica e sia in condizione di un possibile conflitto di interessi, ma anche in assenza di un vantaggio immediatamente qualificabile come monetario. Intendiamo inoltre estendere la disciplina a incarichi non governativi ossia a tutti quei soggetti che, pur non ricoprendo ruoli governativi, hanno potere e capacità di influenzare decisioni politiche o che riguardano la gestione della cosa pubblica, come ad esempio i sindaci delle grandi città o i dirigenti delle società partecipate dallo Stato".

Il contratto di governo prevede l'inasprimento delle pene per una serie di reati, più carcere e meno misure alternative in caso di condanna. Si prevede anche la riforma della prescrizione, una riforma delle norme anti-corruzione, l'introduzione di agenti provocatori e sotto copertura e il potenziamento dello strumento delle intercettazioni, tutto al fine di aumentare la certezza della pena. Il contratto prevede anche l'attivazione di accordi bilaterali che permettano al maggior numero possibile di detenuti stranieri di scontare la propria condanna nel Paese d'origine.

Infine, per quanto riguarda il capitolo immigrazione, appare chiara la linea dura della Lega: "La questione migratoria attuale risulta insostenibile per l'Italia, visti i costi da sopportare e il business connesso, alimentato da fondi pubblici nazionali spesso gestiti con poca trasparenza e permeabili alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Il fallimento dell'attuale sistema di gestione dei flussi migratori rischia di mettere in discussione gli stessi accordi di Schengen. L'Italia si impegna a svolere un ruolo determinante ai tavoli dei negoziati europei, in particolare per superare il regolamento di Dublino, attraverso il ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo tra gli Stati membri dell'Ue".

Il superamento del regolamento di Dublino, per Lega e M5S significa, per esempio, accelerare l'iter di verifica dello status di rifugiato, creare nuovi centri per il rimpatrio in ogni regione per una campienza totale da centinaia di migliaia di posti, circa mezzo milione, ovvero pari alla stima dei migranti irregolari presenti in Italia, e aumentare da 90 giorni a 18 mesi il tempo di permanenza dei migranti irregolari nei Cpr. Linea dura anche contro l'Islam, il programma prevede la chiusura immediata di tutte le associazioni islamiche radicali, di moschee e di luoghi di culto irregolari.

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