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Le consultazioni per il nuovo governo

Nuova bozza di contratto M5S-Lega, molti punti di disaccordo: flat tax, alta velocità e vaccini

Nuova bozza del contratto di governo Lega-M5S, risalente a iera sera e diffusa da Repubblica. Nel documento sono sottolineate molte parti in sospeso che i capi politici avrebbero dovuto ridiscutere.
A cura di Charlotte Matteini
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Nella serata di oggi, poco dopo l'annuncio della chiusura definitiva della trattativa per la scrittura del contratto di governo M5S-Lega, Repubblica ha pubblicato la bozza di contratto con le modifiche applicate a quella diffusa ieri da Huffington Post. La bozza odierna risale alle 18.00 di ieri, martedì 15 maggio. Rispetto alla bozza anticipata ieri dal quotidiano diretto da Lucia Annunziata, numerosi sono i punti modificati dalle parti – e molte altre sono state cambiate nella giornata di oggi. "Le parti evidenziate in colore GIALLO necessitano di un ulteriore vaglio in sede contrattuale. Le parte evidenziate in colore ROSSO necessitano di un vaglio politico primario. In coda sono elencati i temi in corso di approfondimento", si legge nella nota in calce alla prima pagina del documento. Il contratto di governo prevede l'istituzione della pensione di cittadinanza da 780 euro mensili, contro i poco più di 400 attualmente erogati ai cosiddetti pensionati minimi, l'introduzione del reddito di cittadinanza, l'istituzione di un ministero per la disabilità e varie altre novità.

Il contratto è lungo 40 pagine ed è composto da 29 punti programmatici che spaziano dall'Europa alla Sanità all'Economia al Turismo e ai Trasporti. Rispetto alla versione smentita ieri dai vertici M5S, delle modifiche effettivamente sussistono ma per esempio il tanto criticato "comitato di conciliazione" per dirimere le controversie è rimasto tale e quale. A pagine 23, le parti parlano della necessità di introdurre il vincolo di mandato, norma non prevista dalla nostra carta costituzionale: "È necessario introdurre espressamente il «vincolo di mandato popolare» per i parlamentari, per rimediare al sempre più crescente fenomeno del trasformismo. Del resto, altri ordinamenti, anche europei, prevedono il vincolo di mandato per i  parlamentari; è noto l'articolo 160 della Costituzione portoghese, il quale dispone che il deputato decade dal mandato semplicemente se si dimette dal gruppo parlamentare del suo partito e contemporaneamente si iscrive al gruppo di un'altra fazione politica", si legge. 

Per quanto riguarda i punti in sospeso, le parti politiche hanno segnalato la necessità di discutere alcuni passaggi:

"Per migliorare il rapporto tra cittadini e istituzioni intendiamo inoltre intervenire su quelle fondazioni, direttamente o indirettamente collegate a partiti politici, introducendo adeguate misure per garantire la massima trasparenza dei finanziamenti ricevuti e delle attività finanziarie svolte […] Occorre prevedere una maggiore flessibilità dell’azione di governo in modo tale da poter far fronte efficacemente ai diversi cicli economici prevedendo il superamento della regola dell’equilibrio di bilancio, cosa che rende oggettivamente impossibile un’efficace azione anticiclica dello Stato".

"Per quanto riguarda le politiche sul deficit si prevede una programmazione pluriennale volta ad assicurare il finanziamento delle proposte oggetto del presente contratto attraverso il recupero di risorse derivanti dal taglio agli sprechi, la gestione del debito e un appropriato ricorso al deficit", parlando invece di deficit.

Anche sui vaccini non ci sarebbe un vero e proprio accordo unanime, ma non è demandato al vaglio dei leader: "Va poi affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale a causa delle ultime disposizioni in materia di vaccini. A questo proposito, vanno potenziati gli strumenti di informazione nei confronti delle famiglie per meglio indirizzarle vero un’adesione libera e consapevole al processo vaccinale".

Riguardo l'abusivismo edilizio, altro punto controverso che andrà  ridiscusso: " Le sole condizioni di difficoltà economiche non possono mai costituire condizione sufficiente per lo stato di necessità". 

Niente accordo sull'alta velocità: "Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia Torino-Lione, ci impegniamo a sospendere i lavori esecutivi e ridiscuterne integralmente il progetto. Per quanto concerne la gestione del servizio radio televisivo pubblico intendiamo adottarelinee guida di gestione improntate alla maggiore trasparenza, all’eliminazione della lottizzazione politica e alla promozione della meritocrazia".

Niente accordo anche sulla Flat tax, segnalata come punto da ridiscutere:

"In particolare, il nuovo regime fiscale si caratterizza come segue:

– due aliquote fisse al 15% e al 20% per persone fisiche, partita IVA e famiglie; per
le famiglie è prevista una deduzione fissa di 3.000,00 euro sulla base del reddito
familiare;

– un’aliquota fissa al 15% per le società.

Leggermente smussata la posizione nettamente anti-europeista emersa dal documento di ieri sera, ma permane un disaccordo su questi punti: "Nell’attuale contesto e alla luce delle problematicità emerse negli ultimi anni, risulta necessaria una ridiscussione dei Trattati dell’UE e del quadro normativo principale […] L’impianto della governance economica europea (es. Patto di Stabilità e crescita, Fiscal compact, MES, etc.), basato sul predominio del mercato e sul rispetto di vincoli stringenti dal punto di vista economico e sociale deve essere ripensato insieme ai partners europei, compresa la politica monetaria unica, con lo spirito di ritornare all’impostazione pre Maastricht in cui gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, fratellanza, cooperazione e solidarietà.

Per quanto riguarda la tutela delle famiglie e l'aiuto alla natalità, manca l'accordo sull'estensione di eventuali bonus e aiuti anche alle famiglie straniere residenti in Italia da almeno 5 anni e molti sono i punti in sospeso rispetto ai temi dell'accoglienza dei migranti e dei rimpatri forzati.

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