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Gimbe: “Domani rischio caos, impossibile avere tamponi per 3,8 milioni di lavoratori non vaccinati”

La “spinta gentile” del green pass non ha prodotto i risultati auspicati e da domani si rischia il caos, con centinaia di migliaia di lavoratori sprovvisti della certificazione verde di fatto impossibilitati ad effettuare un tampone: l’attuale sistema che punta su farmacie e centri autorizzati non potrà garantire, almeno nel breve termine, un’adeguata offerta di tamponi antigenici rapidi a prezzo calmierato. Il Governo deve prendere in considerazione l’obbligo vaccinale”: lo dice Nino Cartabellotta presentando il monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe.
A cura di Annalisa Girardi
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Con le nuove regole sul Green Pass, che entreranno in vigore domani, il governo sperava di spingere chi non si fosse ancora vaccinato a farlo. Tuttavia, i numeri sulle prenotazioni mostrano ormai "da settimane uno zoccolo duro di popolazione non intenzionata a vaccinarsi", tra cui figurano anche oltre tre milioni e mezzo di lavoratori. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe, in cui si chiede anche al governo di valutare l'obbligo vaccinale, visti i risultati contenuti con l'estensione dell'uso della Certificazione Covid e il rischio caos tamponi. Prima di affrontare le questioni calde del momento, vediamo però un po' di dati che emergono dal monitoraggio sull'andamento dell'epidemia di coronavirus.

Il periodo preso in esame è quello della settimana tra il 6 e il 12 ottobre, in cui si rileva un calo sia dei nuovi casi che dei decessi. Scende il numero delle persone attualmente positive e di quelle ricoverate. Nel dettaglio:

  • Decessi: 266 (-14,5%), di cui 25 riferiti a periodi precedenti
  • Terapia intensiva: -63 (-14,5%)
  • Ricoverati con sintomi: -303 (-10,2%)
  • Isolamento domiciliare: -7.387 (-8,5%)
  • Nuovi casi: 18.209 (-13,5%)
  • Casi attualmente positivi: -7.753 (-8,6%)
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Il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, sottolinea che la discesa della curva va ormai avanti da ben sei settimane consecutive, anche se in modo diverso da Regione a Regione.

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Per quanto riguarda invece la situazione negli ospedali, aggiunge la responsabile di ricerca sui servizi sanitari Renata Gili, è confermato il calo dei pazienti Covid sia in area medica che in terapia intensiva. Marco Mosti, direttore operativo, precisa che continuano a scendere gli ingressi giornalieri in rianimazione.

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L'andamento della campagna vaccinale

Gimbe monitora anche l'andamento della campagna vaccinale. Le dosi consegnate al nostro Paese sono 99.713.127, il 77,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, mentre il 73,3% ha completato il ciclo vaccinale. Iniziano però a scendere sia le somministrazioni settimanali, che il numero di nuovi vaccinati a settimana.

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Per quanto riguarda le coperture per fasce di età, la fondazione segnala come ci siano ancora 3,2 milioni di over 50 che non hanno completato il ciclo vaccinale. Si tratta di una categoria più a rischio di sviluppare la malattia grave nel caso di infezione. Anche in questo caso, permangono molte differenze regionali.

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Sull'efficacia del vaccino Gimbe sottolinea come in particolare nella fascia di popolazione più giovane questa sia scesa, per quanto riguarda la diagnosi, fino al 67,2% tra aprile e agosto "verosimilmente per l’aumentata socialità e una minore attenzione ai comportamenti durante il periodo estivo", per poi risalire fino al 74,1% tra settembre e ottobre. Ad ogni modo, l'efficacia vaccinale si conferma sempre molto elevata nel ridurre i decessi e le forme severe di malattia che portano al ricovero.

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Sulla terza dose, i ricercatori segnalano come ad oggi la platea di persone vaccinabili con la terza dose (dagli immunocompromessi, agli over 80, anziani nelle Rsa e operatori sanitari) non sia stata ancora aggiornata nelle piattaforme del governo. Ad ogni modo, al 12 ottobre sono state somministrate 389.764, sempre con importanti differenze regionali.

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Come stanno le cose sul Green Pass

Il monitoraggio rileva come, con la progressiva estensione del Green Pass, il numero di tamponi antigenici rapidi sia aumentato del 57,7% in un mese. Un altro segnale che documenta l'esistenza di una fascia di popolazione non intenzionata a vaccinarsi. "La ‘spinta gentile' del Green Pass ha dunque un’efficacia modesta nel contrastare l’esitazione vaccinale. Considerato che la certificazione verde viene rilasciata a 15 giorni dalla prima dose e vista l’imminente decorrenza dell’obbligo di green pass per i lavoratori, già da fine settembre doveva essere visibile una netta risalita dei nuovi vaccinati, ma così non è stato", ha commentato Cartabellotta.

Per poi precisare: "In assenza di dati ufficiali è possibile effettuare solo stime indirette del numero di lavoratori non ancora vaccinati, utilizzando differenti fonti di dati e accettando i limiti che possono influenzare le stime stesse". Guardando ai dati disponibili dei non vaccinati per fasce di età e confrontandoli con i dati Istat sull'occupazione, secondo Gimbe verosimilmente al momento in Italia ci sono circa 3,8 milioni di lavoratori non vaccinati. Questo significa che il fabbisogno settimanale stimato di tamponi antigenici rapidi è compreso tra i 7,5 e gli 11,5 milioni. Un numero molto lontano da quello registrato ad esempio in questa settimana, pari a 1,2 milioni.

Secondo quanto riporta Federfarma i due terzi dei tamponi antigenici rapidi vengono eseguiti in farmacie private, anche se meno della metà di queste aderisce all'accordo che garantisce un prezzo calmierato. "Per far fronte all'aumento del fabbisogno di test è urgente sia ampliare il numero di farmacie e altre strutture autorizzate che aderiscono all'accordo, sia potenziare l'attività per aumentare il numero di tamponi", spiega Cartabellotta. Che poi aggiunge:

Alla vigilia del 15 ottobre la politica e il mondo del lavoro devono fare i conti con alcune ragionevoli certezze. Innanzitutto l’attuale sistema che punta su farmacie e centri autorizzati non potrà garantire, almeno nel breve termine, un’adeguata offerta di tamponi antigenici rapidi a prezzo calmierato; in secondo luogo le proposte avanzate negli ultimi giorni (estendere validità dei tamponi a 72 ore, tamponi “fai da te”), oltre a non avere basi scientifiche presentano rischi di tipo sia sanitario, sia medico-legale e assicurativo; infine, il numero dei nuovi vaccinati già da alcune settimane lasciava presagire un consistente “zoccolo duro” di lavoratori che, nonostante l’approssimarsi del 15 ottobre, non intende vaccinarsi volontariamente. Considerato che la “spinta gentile” del green pass non ha prodotto i risultati auspicati e che da domani si rischia il caos, con centinaia di migliaia di lavoratori sprovvisti della certificazione verde di fatto impossibilitati ad effettuare un tampone, il Governo deve prendere in considerazione l’obbligo vaccinale, consentendo l’uso del tampone per ottenere il green pass solo dopo la prenotazione del vaccino e fino a due settimane dopo la somministrazione della prima dose.

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