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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Fontana (Lega): “Governo può andare avanti anche se maggioranza si spacca su Quirinale”

Il centrodestra potrebbe eleggere il presidente della Repubblica anche senza il sostegno di tutti i partiti che compongono la maggioranza. Ma una spaccatura sul fronte del Quirinale non aprirebbe per forza alla caduta del governo. Lo dice, rispondendo alle domande di Fanpage.it, il vicesegretario della Lega, Lorenzo Fontana.
A cura di Annalisa Girardi
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Il centrodestra può eleggere un presidente della Repubblica anche senza il sostegno dell'intera maggioranza. Solo con i voti di Italia Viva, ad esempio. Ad affermarlo, rispondendo alle domande di Fanpage.it, è Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega. "Ci sono già diversi nomi e diversi profili importanti, istituzionali, del centrodestra: a quel punto si chiederà a tutti di convergere", afferma il deputato. E replicando alle affermazioni provenienti dal Partito democratico, per cui bisognerebbe invece eleggere un capo dello Stato super partes e non di area, Fontana prosegue: "Il Pd storicamente non ha sempre eletto figure super partes, quindi se per una volta abbiamo una maggioranza e siamo coesi, è giusto che facciamo dei nomi".

Insomma, per Fontana la maggioranza potrebbe spaccarsi nell'elezione del presidente della Repubblica. E il centrodestra potrebbe riuscire a eleggere il suo candidato anche senza il sostegno di tutte le forze politiche con cui siede al governo. Il tutto senza per forza aprire alla crisi: "Servono 505 voti, però noi faremo la proposta a tutti. Poi dipenderà dagli altri vedere quali profili possano essere più adatti. Soprattutto in questo momento penso che sia fondamentale che Draghi porti avanti il suo lavoro perché sarà un anno molto delicato, quindi mi auguro che il governo regga. Ma poi dipenderà chiaramente da tutti i partiti". Si potrà quindi andare avanti al governo con una maggioranza diversa da quella che eleggerà il presidente della Repubblica? "Certo, perché non le due cose non sono direttamente collegate. Noi faremo proposte a tutti e più convergenza c'è meglio sarà. Vedremo".

Sul ruolo di Draghi si è espresso in serata anche il leader del Carroccio, Matteo Salvini. "Togliere Draghi dall'incarico di presidente del Consiglio in questo momento sarebbe pericoloso, per l'Italia, in un momento economico difficile. Reinventarsi un nuovo governo da capo penso che fermerebbe il Paese per giorni e giorni e la Lega non vuole questo", ha commentato il segretario leghista parlando con i giornalisti alla vigilia del primo scrutinio.

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