Fondi russi alla Lega, la procura della Cassazione: “Confermare i sequestri a Savoini”
La procura della Cassazione ha chiesto di confermare i decreti di sequestro a carico di Gianluca Savoini: si tratta del sequestro delle chiavette e dei cellulari con il file audio dell’incontro avvenuto all’hotel Metropol di Mosca riguardante i presunti fondi russi alla Lega. La richiesta della Cassazione rientra nell’ambito dell’inchiesta per cui lo stesso Savoini è indagato per corruzione internazionale. Il verdetto è atteso tra la serata di oggi e la giornata di domani. La procura ritiene che durante l’analisi dei telefonici sequestrati sia stata trovata la foto di un foglio su cui erano appuntate le percentuali da divedere tra la Lega e gli intermediari russi: si sarebbe trattato del 4% per il Carroccio e del 6% per i russi. Cifre emerse dalla compravendita di una partita di gasolio del valore di un miliardo e mezzo.
La foto sarebbe stata scattata da Gianluca Meranda e sarebbe poi stata spedita sia a Savoini che a Francesco Vannucci. La procura della Cassazione chiede quindi di confermare il sequestro che già a settembre era stato avallato anche dal Tribunale del riesame, dopo il ricorso presentato dal legale di Savoini. Il ricorso chiedeva l’annullamento del decreto di perquisizione e dei sequestri effettuati, perché veniva ritenuto – dalla difesa di Savoini – illegittimo l’utilizzo dell’audio della riunione, chiedendo inoltre il dissequestro dei telefoni e delle chiavette usb. A settembre il ricorso è stato respinto dai giudici che sostengono, inoltre, che Savoini volesse “agire rapidamente per l’avvicinarsi delle elezioni europee”. I giudici ritennero che l’audio fosse veritiero e senza tagli e sarebbe inoltre stato confermato dalla foto con l’accordo del 18 ottobre 2018. Il contenuto confermava quanto detto a voce e quindi quanto emerso anche dall’audio.