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Faccia a faccia Camusso – Landini. Il leader Fiom: “Nulla da spiegare”

Landini è stato convocato da Susanna Camusso per spiegare se effettivamente voglia impegnarsi direttamente in politica, come scritto ieri in un titolo del Fatto Quotidiano (smentito dal leader della Fiom).
A cura di D. F.
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"È cambiato tutto, siamo alla fine di un’epoca. È venuto il momento di sfidare democraticamente Renzi": queste parole, attribuite a Maurizio Landini dal Fatto Quotidiano, hanno innescato un piccolo sisma in casa CGIL. Susanna Camusso ha infatti convocato il leader della Fiom per chiedere maggiori spiegazioni, malgrado lo stesso Landini ieri avesse smentito di voler entrare in politica in prima persona, magari a capo di una forza di sinistra che vada da Sel ai comitati de "L'Altra Europa con Tsipras". Al termine dell'incontro Landini ha ribadito: "Non c'è nulla da spiegare. Quello che dovevo dire l'ho detto, l'ho sempre detto, sui giornali, negli attivi, all'interno e all'esterno, sempre alle luce del sole".

Nella giornata di ieri il numero uno della Fiom aveva chiarito in una nota: "La prima pagina del Fatto Quotidiano di domenica 22 febbraio 2015 mi attribuisce un’affermazione non pronunciata e perlomeno forzata: adesso faccio politica con tanto di virgolette che la rendono fuorviante. Perché rimanda più esplicitamente all'impegno di tipo partitico o elettorale, che come si può correttamente leggere nell'intervista pubblicata all'interno del giornale non è proprio presente". Effettivamente nell'intervista al quotidiano diretto da Marco Travaglio Landini non afferma di volersi impegnare direttamente, ma dice: "Il sindacato si deve porre il problema di una coalizione sociale più larga e aprirsi a una rappresentanza anche politica. Quando un Parlamento cancella lo Statuto dei lavoratori con un colpo di spugna a essere rappresentato è solo l’interesse di uno, del più forte". Ciononostante la Camusso aveva commentato con durezza: "Auguri a Landini se vuol fare politica ma la Fiom è un'altra cosa". Dopo il faccia a faccia il leader dei metalmeccanici ha chiarito: "Non ci sono segreti, l'intervista era chiara ed esplicita, solo i titoli erano sbagliati".

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