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Alluvione Emilia Romagna 2023

Emilia Romagna, generale Figliuolo sarà commissario per la ricostruzione. Bonaccini: “Scelta sbagliata”

Francesco Paolo Figliuolo sarà il commissario per la ricostruzione dopo le alluvioni che hanno colpito Emilia Romagna, Toscana e Marche. Il governo Meloni ha trovato l’accordo sul suo nome dopo aver scartato quello di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, che ha definito la decisione “sbagliata”.
A cura di Luca Pons
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Dopo più di un mese di indecisione e scontri interni, il governo Meloni ha deciso: il generale Francesco Paolo Figliuolo sarà il commissario per la ricostruzione nei territori colpiti dalle alluvioni di inizio maggio, in Emilia Romagna, Toscana e Marche. Il Consiglio dei ministri ha ufficializzato l'intesa per escludere Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna che era sembrato il candidato naturale per il ruolo.

La nomina di Figliuolo per evitare conflitti nella maggioranza

Il generale degli alpini Figliuolo è comandante del Comando operativo di vertice interforze. Dal 1° marzo 2021 al 31 marzo 2022, ha avuto il ruolo di commissario straordinario per l'emergenza del Covid-19, scelto dal governo Draghi per sostituire Domenico Arcuri. Nato a Potenza, il generale ha una lunga esperienza militare: ad esempio, è stato comandante del contingente italiano in Afghanistan e delle forze Nato in Kosovo. Il suo nome è stato scelto anche per evitare uno scontro politico: Figliuolo fu in buoni rapporti con Stefano Bonaccini durante la gestione del Covid-19, e non si è legato a una forza politica particolare.

La decisione era nell'aria da quasi un mese, ma erano diversi i nomi circolati. Da Nicola Dell'Acqua, poi nominato commissario per la siccità, all'assessore lombardo Guido Bertolaso. Matteo Salvini aveva detto che il Cdm avrebbe trovato "la soluzione più utile e condivisa" valutando "le richieste di tutti". Nelle scorse settimane è emerso che era soprattutto la Lega a opporsi alla nomina di Bonaccini, esponente del Pd. Anche Galeazzo Bignami, viceministro di Fratelli d'Italia in lizza per il posto, aveva detto di non fidarsi di "Schlein e compagni". La quadra politica si è trovata così con il nome di Figliuolo, considerato un "tecnico"

Ora, la nomina sarà resa ufficiale con un decreto legge che creerà anche la struttura commissariale per gestire la ricostruzione. Per evitare strappi politici e con i territori, su una questione delicata come la ricostruzione dopo delle alluvioni che hanno causato 17 vittime, arriverà anche un incarico per i presidenti di Regione coinvolti: Stefano Bonaccini, Eugenio Giani (presidente della Toscana) e Francesco Acquaroli (Marche) saranno subcommissari.

La polemica di Bonaccini: "Scelta sbagliata, ma pronti a collaborare"

"Il governo, dopo due lunghi mesi di gestazione, ha scelto un modello centralistico. Una scelta che reputiamo sbagliata, ma che vede la nomina di una persona con cui abbiamo collaborato bene durante la pandemia, quella del generale Figliuolo". Questo il commento a caldo di Stefano Bonaccini, affidato ai social media.

"Avevamo proposto una collaborazione istituzionale che valorizzasse i territori e il rapporto diretto con cittadini e imprese, come per la ricostruzione post sisma nel 2012. E lo avevamo fatto insieme a sindaci, associazioni economiche e sindacati, con una voce sola", ha scritto il presidente dell'Emilia Romagna. Ora Bonaccini si è detto "pronto a lavorare insieme al commissario", anche se "resta da capire con quali strumenti e quali risorse agirà".

A rispondergli è stato, in conferenza stampa, il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci:"Stefano Bonaccini sarà subcommissario. Ho rispetto per le opinioni delle forze politiche, ma il governo persegue l'interesse del territorio. Il generale Figliuolo gode della fiducia del governo", ha risposto brevemente.

La scelta di escludere Bonaccini dalla nomina "non significa che d'ora in poi ci sarà l'obbligo di non nominare il presidente di Regione, in casi simili", ha spiegato Musumeci. "Non è stato fatto, in passato, neanche per l'Abruzzo, quando un governo di centrosinistra decise di nominare Giovanni Legnini, ex parlamentare del Pd che era stato sconfitto alle elezioni regionali. Un precedente che dovrebbe eliminare ogni polemica".

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