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Elezioni Regionali 2025

Elezioni regionali, a che punto sono le trattative sui candidati e cosa si è deciso al vertice di Cdx

Il centrodestra è ancora alla ricerca di una quadra per le prossime elezioni regionali. Ci sono ancora alcune caselle vuote: non è stato ancora scelto il candidato in Puglia, Campania e Veneto, mentre è ormai entrata nel vino la campagna elettorale in Valle d’Aosta, Marche, Calabria e Toscana. Non si sa ancora quando si voterà in Puglia, Campania e Veneto: l’ultima data utile è il 23 novembre. Vediamo chi c’è nel totonomi.
A cura di Annalisa Cangemi
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La maggioranza non ha ancora trovato la quadra in vista delle prossime regionali. Mancano ancora i candidatiche sfideranno il centrosinistra in Campania, Puglia e Veneto. Per queste ultime tre consultazioni una data ancora non c'è, ma non si potrà sforare oltre il 23 novembre. Nelle altre quattro Regioni al voto, Valle d'Aosta, Marche, Calabria e Toscana, le sfide sono già delineate.

A che punto sono le trattative sui candidati per le regionali nel Cdx

Ieri si è tenuto un vertice del centrodestra, ma bocche cucite sui nomi. Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi si sono visti ieri pomeriggio a palazzo Chigi per fare il punto della situazione politica e parlare di autonomia differenziata, ma sulle trattative per i candidati restano ancora tutte le incognite. Lo schema di massima comunque prevede una spartizione dei territori: Veneto alla Lega, Campania a Fratelli d'Italia e la Puglia a Forza Italia. Non è esclusa la possibilità di candidare due civici in Puglia e Campania.

Valle d'Aosta al voto il 28 settembre

In Valle d'Aosta si vota in un solo giorno, domenica 28 settembre, dalle 7 alle 23.  Trattandosi di una Regione a statuto speciale, i cittadini eleggeranno solo i consiglieri regionali, non il presidente, che invece sarà scelto successivamente dal nuovo Consiglio. Al momento la Regione è guidata da una maggioranza autonomista-progressista con Renzo Testolin (del movimento autonomista Union Valdôtaine), presidente dal 2023, appoggiato dal Partito Democratico e da altri movimenti locali.

Il centrodestra qui si presenta compatto: quella della maggioranza è infatti unica coalizione formalizzata, mentre le altre liste si presentano in forma autonoma. Qui l'operazione del campo largo non è riuscita: Pd, M5s e Avs corrono divisi. Al centro della competizione c'è l’Union Valdôtaine, che nel 2020 aveva eletto sette consiglieri, e ora punta a raddoppiarli. Il gruppo ora punta a una maggioranza interamente autonomista, anche attraverso un possibile accordo con gli Autonomisti di Centro, progetto politico nato nell’ottobre 2024 e lanciato ufficialmente a marzo 2025, che unisce tre forze regionali: Pour l’Autonomie, Rassemblement Valdôtain e Stella Alpina. È probabile che alla fine si assisterà a una trattativa tra l'area autonomista-moderata (UV e alleati centristi) e l"area autonomista-progressista (Union Valdôtaine Progressiste, Alpe, Pd e altri), mentre la Lega e la destra si proporranno come alternativa. Il Pd proverà a confermare il suo consenso, rimanendo al governo dell'unica Regione del Nord che al momento non è in mano al centrodestra.

La sfida nelle Marche: il presidente Acquaroli punta alla riconferma

Insieme alla Valle d'Aosta, ad aprire le danze per questa tornata di regionali, ci sarà la Regione Marche, dove i cittadini saranno chiamati alle urne il 28 e 29 settembre. Qui il centrodestra schiera il governatore uscente Francesco Acquaroli (Fdi), sostenuto da Fdi, Lega, Forza Italia, a cui si aggiungono Base popolare dell'ex presidente regionale Gian Mario Spacca, Unione di Centro e le liste civiche ‘Civici Marche' e ‘Marchigiani con Acquaroli'. Per il centrosinistra corre invece Matteo Ricci (Pd), europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, sostenuto dal campo largo Pd, M5S, Iv, Azione, Avs e alcune liste civiche e realtà locali come ‘Progetto Marche', ‘Avanti con Ricci', ‘Pace Salute Lavoro' e la civica ‘Matteo Ricci Presidente'. Secondo gli ultimi sondaggi, il governatore Acquaroli sarebbe in vantaggio. Oltre ai due favoriti, gli altri contendenti sono Beatrice Marinelli per Evoluzione della Rivoluzione, Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana Popolare), Lidia Mangani (Partito comunista italiano) e Francesco Gerardi (Forza del Popolo).

In Calabria in vantaggio il governatore uscente Occhiuto

In Calabria, dove si voterà il 5 e 6 ottobre, si ricandida Roberto Occhiuto (Forza Italia), che si era dimesso a luglio dopo essere stato indagato in un'inchiesta per corruzione. Corre sostenuto dalla coalizione di centrodestra compatta (FI, FdI, Lega, Noi Moderati, Unione di Centro, Forza Azzurri e Occhiuto Presidente, cui si aggiunge la lista Sud chiama Nord – Partito Animalista Italiano). Per il centrosinistra correrà Pasquale Tridico, europarlamentare M5S ed ex presidente Inps, sostenuto da Pd al M5s, da Avs a Italia viva fino a Demos e Rifondazione comunista (ma non da Azione). Il terzo candidato per la poltrona di governatore è Francesco Toscano, sostenuto da Democrazia Sovrana Popolare. In base agli ultimi sondaggi, Occhiuto è avanti di quasi 10 punti sull'avversario Tridico: il primo sarebbe al 54% delle preferenze, il secondo al 45,5%.

La Toscana al voto il 12 e 13 ottobre: in campo con il Csx c'è Giani

In Toscana si vota il 12 e 13 ottobre: qui il favorito, secondo gli ultimi sondaggi, è il governatore del Pd Eugenio Giani, in cerca di un secondo mandato. È sostenuto da tutte le forze del centrosinistra, meno Azione. Il centrodestra ha scelto invece Alessandro Tomasi (FdI), sindaco di Pistoia. Le altre candidature in campo sono quelle di Antonella Bundu, ex consigliera comunale di Firenze, sostenuta dalla lista ‘Toscana Rossa', che comprende Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Possibile (oltre ad alcune liste civiche), Enrico Zanieri, sostenuto dal Partito Comunista Italiano, Carlo Giraldi, sostenuto da Forza del Popolo e Hubert Ciacci, che sta raccogliendo le firme per presentarsi con Democrazia Sovrana Popolare. Giani come dicevamo sembra in vantaggio: gli ultimi sondaggi lo danno al 57%, contro il 39% attribuito ad Alessandro Tomasi (Fdi).

Il nodo Veneto: braccio di ferro Lega-Fdi

In Veneto secondo gli accordi dovrebbe correre un candidato della Lega, in continuità con Luca Zaia (non ricandidabile) ma non è detto che Fdi molli la presa. La questione è stata rinviata, anche se Salvini vorrebbe chiudere in tempo per il raduno di Pontida del 21 settembre. Ma non è escluso che l'idea sia quella di attendere il risultato delle elezioni nelle Marche, dove il meloniano Francesco Acquaroli cerca la riconferma contro il dem Matteo Ricci. Qui come dicevamo una data non è stata ancora decisa, ma è probabile che il voto si svolga il 23 novembre.

Non è un mistero che Matteo Salvini punta vorrebbe il suo vice Alberto Stefani, giovane parlamentare ed ex sindaco di Borgoricco, mentre Fdi punterebbe sul senatore Luca De Carlo o su Raffaele Speranzon. Il centrosinistra ha già piazzato Giovanni Manildo (Pd), avvocato ed ex sindaco di Treviso.

In Campania il centrodestra pensa a un civico?

Per vincere la sfida con il candidato del campo largo, l'ex presidente della Camera Roberto Fico, la cui candidatura è stata ufficializzata dopo un accordo con De Luca, il centrodestra valuta la possibilità di candidare un civico: Giosy Romano, commissario della Zes o il rettore della Federico II Matteo Lorito. Restano in campo nel totonomi anche Edmondo Cirielli (FdI), Mara Carfagna (Nm). Fico è sostenuto da tutte le forze del centrosinistra, a eccezione di Azione di Calenda, che potrebbe appoggiare il candidato del centrodestra. Anche qui la data del voto non è stata ancora indicata, ma si parla di metà novembre, con la possibilità di arrivare all'ultima data utile, il 23.

In Puglia manca ancora lo sfidante di Decaro

Dopo una lunga e faticosa trattativa, il candidato del centrosinistra Decaro, eurodeputato Pd ed ex sindaco di Bari, si è fatto avanti, e ha accettato di competere per le elezioni regionali, che qui si svolgeranno molto probabilmente a novembre inoltrato (non oltre il 23 novembre). Qui il centrodestra è ancora nel caos: nel totonomi c'è ancora Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute e molto vicino a Giorgia Meloni, Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), viceministro della Giustizia e il deputato salentino azzurro Mauro D'Attis.

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