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Dopo il voto in Catalogna la Lega vuole un referendum per separare la Romagna dall’Emilia

La Lega Nord propone di indire un referendum per chiamare i cittadini a votare sulla possibile separazione tra Emilia e Romagna, facendo così diventare la Romagna una regione autonoma. La proposta – avanzata dal deputato Gianluca Pini – è stata bocciata dal presidente della regione Stefano Bonaccini.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo il referendum per l’indipendenza catalana, anche in Italia tornano all’assalto gli scissionisti, di qualunque regione o parte del paese. Così la Lega Nord propone un referendum per chiedere la separazione della Romagna dall’Emilia. E annuncia di essere pronta a raccogliere le 80mila firme per indire il voto referendario. Il Carroccio presenterà intanto in assemblea regionale una risoluzione per avanzare la proposta. “Visto che c’è questo dibattito annoso se la Romagna debba essere una regione o una provincia, noi vogliamo che siano i cittadini ad esprimersi con un voto con la massima democrazia possibile”, afferma il deputato leghista Gianluca Pini.

Penso che il segnale e la lezione di democrazia, per quanto bastonata, che è arrivata dalla Catalogna – spiega ancora – sia il miglior viatico per cambiare le scelte strategiche anche in questi territori”. Secondo la proposta della Lega, a essere chiamati al voto sarebbero gli elettori delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini nonché nei Comuni del circondario imolese in provincia di Bologna.

La regione chiede più autonomia al governo

Nel consiglio regionale dell'Emilia Romagna, intanto, si stanno discutendo gli indirizzi della giunta che sono stati illustrati oggi dal presidente Stefano Bonaccini. L’obiettivo è quello di aprire il negoziato con il governo per ottenere una maggiore autonomia legislativa, amministrativa e fiscale. Gli ambiti strategici su cui la regione vorrebbe più autonomia riguardano la tutela e la sicurezza del lavoro, la formazione universitaria, la ricerca scientifica, la tutela dell’ambiente a la tutela della salute.

Secondo Pini, con questo provvedimento “il Pd vuole decidere in casa propria cosa vuole essere la Romagna, noi vogliamo che siano i cittadini a esprimersi”. La seduta del consiglio regionale si è aperta oggi con un atto dimostrativo da parte dei consigliere leghisti che si sono alzati in piedi durante l’intervento di Bonaccini esibendo le bandiere di Emilia, Romagna e Catalogna.

Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna, ha commentato il blitz leghista sostenendo di aver “ricevuto qualche insulto ieri” alludendo alle dichiarazioni della Lega secondo cui la proposta della giunta è “carta igienica”. “Noi – spiega Bonaccini – non siamo per dire no alla Romagna ma per dire sì all’Emilia Romagna, oggi una delle locomotive del paese. Con una scissione, Emilia e Romagna diventerebbero immediatamente più deboli. Mi pare una idea legittima ma surreale nel mondo di oggi”.

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