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Di Maio: “Voterò sì su Rousseau, non ci sto a guardare gli altri spendere i soldi ottenuti da noi”

Di Maio annuncia che voterà sì all’appoggio del Movimento 5 Stelle al governo Draghi e invita a farlo tutti gli altri iscritti a Rousseau. L’ex capo politico invita alla “responsabilità”, e spiega: “Se qualcuno vuole puntare il dito può farlo, ma in questo momento a stare a guardare gli altri che spendono 240 miliardi ottenuti da noi non ci sto”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Alla vigilia del voto sulla piattaforma Rousseau che deciderà sull'appoggio del Movimento 5 Stelle al governo Draghi, Luigi Di Maio ha spiegato in una diretta su Facebook i motivi per cui voterà sì, e per cui, secondo lui, è fondamentale che il partito grillino sia nella maggioranza del prossimo esecutivo. "L'Italia è ferma per questa crisi di governo, non dipende da noi ma siamo preoccupati per questo stallo – ha iniziato Di Maio – C'è un decreto Ristori da 32 miliardi di euro da approvare e non possiamo farlo, ci sono famiglie, commercianti e imprese che stanno aspettando questi soldi. Così come molti altri stanno perdendo il posto di lavoro o rischiano di farlo. È una situazione che l'Italia non ha mai vissuto prima, senza precedenti. Normalmente si andrebbe a votare, ma come ha detto Mattarella non ce lo possiamo permettere".

Di Maio si è concentrato molto sul concetto di responsabilità: "Significa questo, sentirsi sulle spalle il peso di milioni di italiani. Il nostro destino non è il disimpegno, abbiamo 300 parlamentari. Sarebbe semplice puntare il dito e quando parlo di incidere parlo dell'ultimo risultato ottenuto: quello del ministero della Transizione Ecologica. Beppe Grillo l'ha proposto a Draghi e da due giorni se ne discute in Italia. Stasera Mario Draghi ha assicurato che nel nuovo governo questo ministero ci sarà". L'ex capo politico del Movimento 5 Stelle ha invitato a guardare a quanto fatto: "La legge spazzacorrotti, la riforma della prescrizione, il reddito di cittadinanza, il decreto dignità, il taglio dei parlamentari, dei vitalizi e delle pensioni d'oro. E poi il Recovery fund: questi 240 miliardi di euro li vogliamo lasciare in mano agli altri? Noi li abbiamo ottenuti e gli altri li spendono. Vogliamo lasciare quanto fatto in balia di chi vuole cancellare le leggi fatte? Se non ci saremo si tornerà indietro. Solo incidendo si cambiano le cose".

Il ministro degli Esteri uscente ha spiegato che non esiste maggioranza senza Movimento 5 Stelle: "Non possiamo andare all'opposizione. Davanti si mette il bene dell'Italia, è un bene se il Movimento 5 Stelle è in maggioranza, dobbiamo partecipare e lo dobbiamo fare per difendere quanto ottenuto e per spendere bene i soldi ottenuti da Giuseppe Conte in Europa. Ci sono tanti dubbi, ma mi fido di voi e di noi, di quanto fatto negli ultimi otto anni. Mi fido di Beppe che vede più lungo di molti di noi, ha ottenuto il ministero della Transizione Ecologica, che funziona così: se tu prendi delle decisioni come governo il ministero si preoccupa dell'ambiente, la tutela dell'ambiente non è un concetto romantico, sono soldi. Più tuteliamo l'ambiente meno costi abbiamo".

"Io mi fido di Conte, vorrei dirgli che io lo apprezzo ancora di più perché non era scontato dicesse di votare sì su Rousseau – ha continuato Di Maio – Non è stato giusto farlo cadere, crediamo in lui e lo sosterremo. Ho imparato da lui cosa significhi senso delle istituzioni con la sua risposta. Tutto si riassume in una parola: responsabilità. Domani voterò convintamente sì sulla piattaforma Rousseau, ringraziando tutti quelli che in questi giorni hanno portato avanti i negoziati e questo processo. Il fatto che domani si eserciti la democrazia diretta per far partire il terzo governo in Italia è importantissimo. Voto sì perché Mario Draghi ha garantito che non si toccherà il reddito di cittadinanza e non si è parlato di Mes, su cui avremo ragione ancora una volta. Si vota domani dalle 10 alle 18 sulla piattaforma Rousseau, e potrete decidere se far nascere un governo in cui il Movimento deve esserci per incidere. Se qualcuno vuole puntare il dito può farlo, ma in questo momento io a stare a guardare gli altri che spendono 240 miliardi non ci sto".

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