Di Maio: “Se Conte vuole aiutare il M5s, io sono contento. Ma di leadership si parlerà più avanti”

Luigi Di Maio interviene in merito agli ultimi dibattiti interni al Movimento Cinque Stelle. Il ministro degli Esteri parla di leadership e di Giuseppe Conte: lo fa durante la registrazione della trasmissione Porta a Porta, che andrà in onda questa sera. "La leadership del presidente Conte è cresciuta e io sono contento, è una cosa positiva per il Paese, se vuole aiutare il M5S io non posso essere che contento", afferma. Il dibattito sulla guida del Movimento si era intensificato dopo il ritorno in scena di Alessandro Di Battista, che aveva chiesto al più presto un congresso tra i Cinque Stelle, ma era stato subito bloccato dal fondatore Beppe Grillo. L'ex deputato aveva anche parlato di una possibile leadership di Giuseppe Conte, mostrandosi abbastanza critico: "Dovrebbe prima iscriversi al Movimento e candidarsi al partito. Dicono che con lui arriveremo al 30%? Vorrei ricordare i sondaggi che facevano su Monti. Stiamo diventando una sondaggiocrazia".
Di Maio, che dopo gli scontri interni al Movimento seguiti alle parole di Di Battista aveva richiamato all'unità, ancora più necessaria in un momento difficile come questo, ora afferma: "Penso che la futura leadership del Movimento debba tenere tutti dentro. Abbiamo sempre avuto tante anime e credo che questo sia un grande valore. Ma prima di affrontare qualsiasi futuro della leadership plurale o singolare, il tema è il mondo tra vent'anni e che cosa propone il Movimento". Di leadership si parlerà più avanti, in altre parole. Ma nel frattempo non mancano le buone parole per Conte: "Quella che prima era preoccupazione per la non esperienza politica ora è ammirazione per Conte, per come amministra il suo ruolo", dice Di Maio. Ribadendo anche la fiducia nella maggioranza: "Credo che questa maggioranza terrà e porterà avanti il piano ambizioso di uscita dalla crisi economica che deriva dalla crisi sanitaria anche cogliendo l'opportunità per migliorare questo Paese".
Per fare questo, tuttavia, non si può prescindere dal dialogo con le opposizioni. Che, secondo il ministro, sarebbe sempre stato al centro degli obiettivi di Conte: "Anche l'invito a dialogare con le opposizioni fa parte di uno stile e di una caratteristica per cui lo abbiamo scelto due volte come M5S". E ancora: "Senza quel dialogo partiamo con una gamba spezzata". Riferendosi a un possibile incontro tra il presidente del Consiglio e i leader delle opposizioni, Di Maio conclude: "Spero che non sia solo, una cerimonia in cui si vedono maggioranza e opposizioni e parlano al tavolo, ma un percorso strutturato, pur stando uno all'opposizione e uno in maggioranza, altrimenti c'è una fetta di Paese che si vede esclusa da questo dialogo. L'orgoglio è un lusso che non ci possiamo permettere oggi".