Di Maio fa pressing sulla Lega: “Urgente la legge per la tutela sindacale dei militari”

Il vicepresidente del Consiglio e capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, si rivolge alla Lega e chiede ai suoi alleati di governo di accelerare sulla proposta di legge che garantisce rappresentanza sindacale anche ai militari italiani. In un video pubblicato su Facebook Di Maio ricorda dell’esistenza di alcune tutele sindacali “che la Corte costituzionale ha riconosciuto come doverose ai nostri militari”. Da qui prende spunto per spiega come in commissione Difesa, alla Camera, si stia discutendo una proposta di legge che il M5s vuole approvare proprio per garantire le “tutele minime di rappresentanza ai militari e alle altre forze che rientrano nell’ordine militare come i carabinieri o la finanza”. Secondo Di Maio “questo tema non è più rinviabile”.

Di Maio si rivolge ai suoi alleati di governo: “Lo dico alla lega. Credo che sia arrivato il momento di far accelerare questa proposta, perché noi teniamo ai nostri uomini delle forze dell’ordine, perché crediamo in loro e grazie a loro si può garantire lo sviluppo del nostro Paese”. Il discorso del capo politico del Movimento 5 Stelle parte dagli emendamenti al decreto sicurezza bis di cui si discute in questi giorni e che riguardano “vigili del fuoco e polizia: sembra che si sia risolto – assicura – perché la prima cosa è tutelare e garantire la sicurezza di chi ci protegge, è fondamentale far sentire sicure e protette le nostre forze dell’ordine e di soccorso”.

Di Maio si sofferma poi sulla questione delle tutele sindacali per i militari, ricordando la sentenza della Corte costituzionale che ha “riconosciuto il diritto ad avere una tutale per le forze armate”. Una tutela che, per il vicepresidente del Consiglio, è giusto che sia diversa da quelle classiche. Di Maio sottolinea, però, che la legge in discussione in commissione “a un certo punto si è fermata perché siamo rimasti un po’ soli. Abbiamo visto tutti i partiti contro il Movimento, affossando il provvedimento”. E così nasce l’appello alla Lega, per accelerare su questa legge, considerata “non più rinviabile”.