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Covid, nel 2020 in Italia 700mila morti: “Mai così tanti dal 1944, quando eravamo in guerra”

Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, stima che in Italia i morti nel 2020 potrebbero raggiungere quota 700mila, un dato mai visto dal 1944, quando nel Paese si combatteva la seconda guerra mondiale. L’istituto di statistica, intanto, fornisce i dati sulla mortalità in Italia nel 2020, con numeri in crescita rispetto agli anni precedenti a causa del Covid.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nel 2020 l’Italia ha avuto un numero di morti pari a quelli del 1944, quando il Paese era in guerra. A dirlo è il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, durante la trasmissione Agorà, su Rai 3: “Non è ancora finito il 2020, ma una valutazione ragionevole fa pensare che quest'anno supereremo il confine dei 700mila decessi complessivi, che è un valore preoccupante perché una cosa del genere l'ultima volta, in Italia, era successa nel 1944. Eravamo nel pieno della seconda guerra mondiale”. Per dare idea della differenza, Blangiardo sottolinea come nel 2019 – prima del Covid – questo dato si attestasse a 647mila morti. “Si tratta di una stima – sottolinea il presidente dell’Istat – perché l’anno non è ancora finito”.

I dati sulla mortalità in Italia nel 2020

I dati forniti da Blangiardo si riferiscono a una stima, in quanto gli ultimi numeri certi e confermati sono quelli aggiornati a settembre. Sono cifre sulla mortalità totale, che non entrano nel dettaglio dei decessi per Covid o per altre cause. In Italia dal primo gennaio alla fine di settembre sono morte 527.888 persone, mentre in media negli anni dal 2015 al 2019 nello stesso periodo sono morte 484.435 persone. Un aumento di 43mila decessi in dieci mesi, corrispondenti all’8,9% in più nell’anno del Coronavirus.

La mortalità in crescita per il Covid

I dati forniti dall’Istat mostrano le tendenze di tutti i mesi del 2020. Nel primo bimestre si registra una decrescita della mortalità: il 7% in meno rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Da marzo c’è però un’evidente inversione di tendenza, soprattutto in alcune Regioni come la Lombardia. Da marzo a maggio in Italia il tasso di mortalità cresce del 31%. A giugno e luglio, invece, torna su livelli inferiori alla media dal 2015 al 2019: -1,2%. Nel periodo agosto-settembre, corrispondente all'inizio della seconda ondata di Coronavirus, i decessi sono tornati a essere sopra la media (+3,7%), peraltro non solo in alcune Regioni ma su tutto il territorio nazionale, tanto che l’incremento più elevato si registra soprattutto al Centro-Sud e in Regioni come Sardegna, Puglia, Toscana, Umbria, Sicilia e Calabria. Da gennaio a settembre, per tutti i mesi disponibili del 2020, il totale della variazione dei decessi è del +9%.

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