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Il caso Cospito

Cospito “morirà in carcere” secondo l’avvocato: cosa succede se le sue condizioni peggiorano

Alfredo Cospito, anarchico detenuto al 41 bis, è in sciopero della fame da 114 giorni per protestare contro il regime di ‘carcere duro’. L’udienza della Cassazione sul suo caso è il 24 febbraio, ma secondo l’avvocato non sopravviverà fino a quel giorno.
A cura di Luca Pons
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"Me l’aspettavo. Mi considerano troppo sovversivo. Hanno deciso di tumularmi in questo sarcofago di cemento armato". Alfredo Cospito ha reagito così, secondo quello che raccontano i suoi legali, alla notizia che il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva respinto la sua istanza per chiedere la revoca del regime di 41 bis.

Dopo il rifiuto di Nordio, l'ultima possibilità per Cospito è che la Corte di Cassazione decida che il 41 bis non va applicato, nell'udienza fissata per il 24 febbraio. Il suo avvocato, Fabio Rossi Albertini, ha detto però che dà "quasi per scontato che muoia" prima di quella data.

Perché Alfredo Cospito sta facendo lo sciopero della fame

Cospito è in sciopero della fame da 114 giorni, ha perso oltre 45 chili: non mangia cibo dal 20 ottobre 2022, e da tempo ha smesso anche di assumere integratori alimentari. Questa settimana Maria Teresa Pintus, avvocata dell'anarchico insieme ad Albertini, ha spiegato a Fanpage che Cospito "è molto provato", con il fisico "abbastanza debilitato" e ha a malapena "le forze per camminare".

Dietro allo sciopero, ha detto la legale, c'è l'idea che "non siano compatibili con la vita umana le condizioni riservate ai detenuti che si trovano al 41 bis. Non si tratta di un regime normale, una persona non può reggerlo per tempo. Alfredo sta lottando per un ideale, dice che la sua vita è uguale a quella di qualunque altro detenuto al 41bis. Gli ho detto che deve restare in vita almeno fino alla decisione della Consulta. Non è possibile che una persona muoia per un ideale e nessuno faccia niente".

Il medico: "La situazione potrebbe peggiorare senza preavviso"

Oggi Cospito è stato visitato dal medico di parte nella sua cella, nel carcere di Opera. "I parametri tengono" per adesso, sarebbe quanto ha riferito il medico all'avvocato del detenuto, ma c'è "rischio di edema cerebrale e aritmie cardiache potenzialmente fatali".

Per il momento, comunque, il 55enne è "lucido e cammina sulle proprie gambe". È evidente, però, che "basta poco perché la situazione precipiti". Non solo, ma le cose potrebbero cambiare rapidamente "senza dei segni particolari di allarme". Ciò che preoccupa di più sotto l'aspetto medico sono le carenze di potassio e sodio. Da quando ha smesso di assumere integratori, Cospito consumo solo più acqua, sale e zucchero. "La debilitazione unita alla determinazione purtroppo non è un buon segno", ha detto il medico secondo quanto riferito dal legale.

Il ministero non sa cosa fare se Cospito sta male in carcere

Nei giorni scorsi, Cospito ha firmato un documento in cui afferma che non vuole essere alimentato in maniera forzata, se dovesse perdere conoscenza. Ha anche rifiutato di ricevere una visita psichiatrica: se i medici avessero accertato che il suo comportamento deriva da una patologia psichica, i giudici avrebbero potuto decidere di interrompere il digiuno.

Tuttavia, è possibile che i medici presenti saranno comunque obbligati a ignorare il rifiuto di Cospito sull'alimentazione forzata, se lui dovesse perdere conoscenza. Per assicurarsene, il 6 febbraio il ministero della Giustizia ha inviato al Comitato nazionale di bioetica una richiesta: chiarire quale sia il comportamento da tenere quando le disposizioni anticipate – cioè le indicazioni che si possono lasciare sui trattamenti che si vogliono e non si vogliono ricevere in casi gravi – vengono da un detenuto "che in modo volontario abbia deciso di porsi in una condizione di rischio per la salute e che indichi il rifiuto o la rinuncia ad interventi sanitari anche salvavita".

La cosa più probabile è che, se le condizioni di Cospito dovessero peggiorare gravemente, si ricorrerà d'ufficio a un Tso, o trattamento sanitario obbligatorio. Questo prevede che si somministrino tutte le cure salvavita necessarie, inclusa l'alimentazione forzata, a prescindere dal consenso della persona che le riceve. Nel caso, Cospito, sarebbe trasferito all'ospedale più vicino. Il carcere in cui si trova l'anarchico, a Opera, ha un protocollo per situazioni di questo tipo.

Proteste anarchiche per Cospito: a Barcellona identificato un responsabile, è italiano

La polizia catalana dei Mossos d'Esquadra ha comunicato di aver identificato il presunto leader dei disordini che si sono tenuti davanti al consolato italiano a Barcellona il 17 gennaio. La protesta era legata allo sciopero della game di Cospito e al regime di 41 bis. Interrogato giovedì, l'uomo avrebbe guidato il gruppo di persone a volto coperto che hanno partecipato ai disordini, effettuando graffiti, lanciando vernice e rompendo con un martello i vetri del portone.

L'indagato è ritenuto l'autore del danno materiale più importante, ha comunicato la polizia. Era già stato arrestato dalla polizia dopo i disordini a Barcellona nel febbraio 2021, quando avrebbe partecipato all'incendio di un furgone della Guardia urbana di Barcellona a Las Ramblas.

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