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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Cosa ha detto Draghi sul suo futuro da Presidente della Repubblica o del Consiglio

Il presidente del Consiglio non risponde sul suo futuro e sulla possibilità della sua elezione al Quirinale, ma lancia diversi messaggi durante la conferenza di fine anno. E si descrive così: “Sono un nonno a servizio delle Istituzioni”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Sul suo futuro Mario Draghi non risponde. Lo fa capire chiaramente – ridacchiando – già alla prima domanda della conferenza stampa di fine anno. Ma tra una battuta e una mezza risposta, il presidente del Consiglio ha dato qualche indicazione sulle sue aspettativa per la prossima elezione del capo dello Stato e sulle eventuali ripercussioni che potrebbero avere i diversi scenari. "Abbiamo conseguito 3 grandi risultati – ha cominciato Draghi – siamo uno dei Paesi più vaccinati, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e abbiamo raggiunto i 51 obiettivi". E poi il primo messaggio: "Abbiamo fatto un lavoro perché l'operato del governo continui indipendentemente da chi ci sarà".

Poi, nelle risposte successive, il presidente del Consiglio si è nascosto: "Il mio destino personale non conta assolutamente niente, non ho particolari aspirazioni di un tipo o di un altro, sono un uomo e un nonno al servizio delle istituzioni – ha continuato – È il Parlamento a decidere la vita del governo, le forze politiche sono quelle che hanno permesso a questo governo di agire, non è nelle mani di individui, l'Italia è molto di più di persone individuali, è determinata da un complesso di forze, di persone e di sostegno politico che permettono di andare nella direzione giusta".

E quando i giornalisti hanno incalzato ancora, Draghi ha citato un episodio di qualche tempo fa: "Io non immagino il mio futuro all'interno o all'esterno delle Istituzioni, e l'ho detto una volta rispondendo a una domanda fatta da alcuni ragazzini al punto luce di Torre Maura – ha raccontato – l'importante è vivere il presente e farlo al meglio possibile. Forse sbaglio, ma i motivi del successo del governo, per me sicuramente ma credo anche per altri ministri, è che ha lavorato sul presente senza chiedersi cosa c'è nel futuro, cosa c'è per me nel futuro".

Non ci sarà nessun semipresidenzialismo di fatto, però, ha chiarito Draghi: "Il Presidente della Repubblica è un garante, l'esempio di Mattarella è la migliore guida all'interpretazione di questo ruolo – ha sottolineato – Ha attraversato momenti difficilissimi nel settennato e ha scelto con lucidità e saggezza, è l'esempio, il modello". Alla fine, però, Draghi si è detto preoccupato per un'eventuale divisione della maggioranza che lo sostiene: "È uno scenario da temere, ci vuole una maggioranza ampia perché l'azione di questo governo continui – ha spiegato – È immaginabile una maggioranza che si spacca sull'elezione del Presidente della Repubblica e si ricompone quando c'è da sostenere il governo?".

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