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Gli esperti rispondono a Renzi: “È folle riaprire ora fabbriche e scuole”

La comunità scientifica ha risposto compatta all’appello di Matteo Renzi, che vorrebbe far riaprire le fabbriche entro Pasqua: “Non possiamo pensare di stare in casa al fine di rimanere in casa per sempre. Però in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve”, ha detto il virologo Burioni.
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A cura di Annalisa Cangemi
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Il fondatore di Italia viva Matteo Renzi continua a puntare il dito contro il governo, che per cercare di far scendere la curva di contagi di coronavirus in Italia, ha chiuso, con il decreto dello scorso 22 marzo, tutte le attività produttive considerate non essenziali, per provare a ridurre gli spostamenti dei cittadini. Anche le scuole, come ha dichiarato ieri la ministra Lucia Azzolina, rimarranno chiuse, anche oltre il 3 aprile. E secondo il senatore di Scandicci, che oggi ha rilasciato una lunga intervista su ‘Avvenire', questo causerà un danno enorme all'economia: per questo ha chiesto che vengano riaperti entro Pasqua le fabbriche, e poi i negozi, le scuole, le chiese, le librerie. 

"Riapriamo. Perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere due anni con il virus", questo è il ragionamento dell'ex premier. Ma la comunità scientifica ha subito fatto notare che sospendere le misure restrittive non farebbe altro che aggravare l'emergenza sanitaria.

Il virologo Roberto Burioni non ha dubbi: "Dobbiamo cominciare a pensare a una ripresa delle nostre vite: non possiamo pensare di stare in casa al fine di rimanere in casa per sempre. Però in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve".

Uno dei primi a criticare Renzi è l'epidemiologo Pierluigi Lopalco: "La verità ancora non la conosce nessuno. Quello che è certo è che se riapriranno subito fabbriche e scuole, senza un piano basato sulle evidenze scientifiche, molti con il coronavirus conviveranno per brevissimo tempo".

Parole condivise anche dal virologo Fabrizio Pregliasco: "Pensare di riaprire le scuole è prematuro. È giusto pensare al futuro ma serve molta attenzione. Questo virus non ce lo toglieremo dai piedi velocemente, ma in questa fase è necessario agire per poter arginare la dimensione dei morti che c'è stata in Lombardia". 

Ne è convinto anche Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità, che intervenuto a Coffee Break su La7, avverte: "Non possiamo tenere l'Italia chiusa per sempre, ma occorre vedere prima gli effetti delle misure importanti messe in campo dal governo. Poi si possono studiare provvedimenti magari ‘stop and go' o misure complementari". 

Il biasimo arriva anche dal mondo politico: "Vedo che Renzi propone di riaprire scuole e imprese prima di Pasqua. Su quale base scientifica lo fa?", si domanda Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu. "Davvero non ci si rende conto ad esempio – prosegue l'esponente di Leu – che se si fossero chiuse le fabbriche nel Nord qualche settimana prima avremmo avuto forse degli sviluppi diversi nella diffusione del contagio? Francamente credo che non abbiamo bisogno di apprendisti stregoni irresponsabili. Prima si sconfigge il virus e prima sarà possibile tornare alle nostre vite".

"Tutto il resto in questo momento crea soltanto confusione – continua Fratoianni – e rischia di indebolire gli sforzi straordinari che gli italiani stanno facendo. Tutti, a partire dal mondo della politica e delle istituzioni, dovremmo fare tesoro e prendere a modello il senso della misura e della serietà che ci viene del Capo dello Stato nell'affrontare questa fase terribile per la vita del Paese".

Il leader di Azione, Carlo Calenda ha scritto una nota, per esprimere il suo dissenso: "Caro Matteo Renzi, la tua dichiarazione che bisogna riaprire prima di Pasqua è poco seria. Potremo riaprire quando la curva inizierà a flettere seriamente. Altrimenti il lockdown sarà stato inutile e dovremo riapplicarlo al primo riaccendersi di un focolaio".

"Al contempo – prosegue – bisogna preparare la riapertura. Sono attività impegnative. Come servire le categorie a rischio che rimarranno a casa; far arrivare il materiale di protezione alle fabbriche; far partire il tracciamento e i tamponi; preparare il Sud per una recrudescenza sui giovani che ci sarà comunque se apri a tutti; gestire orari della distribuzione commerciale… Continuate a parlare per slogan senza comprendere le implicazioni gestionali. La verità è che in tutto l'Occidente abbiamo una classe dirigente politica che non è pronta per affrontare la prima vera emergenza della nostra generazione".

La replica di Renzi

Matteo Renzi ha risposto così alle polemiche: "Molti commentano la mia intervista a Avvenire senza averla letta. Per favore prima leggete l'intervista e poi dite la vostra. Commentare senza aver letto è populismo, discutere su idee diverse è politica".

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