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Condono fiscale, arrivano lo stralcio delle cartelle sotto i 1000 euro e la rottamazione ter

Nella serata di ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio che introdurrà la cosiddetta “pace fiscale”. I contribuenti avranno la possibilità di sanare i debiti con il Fisco usufruendo di varie strade, a seconda del debito che intendono stralciare.
A cura di Charlotte Matteini
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Nella serata di ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge di bilancio, successivamente inviata a Bruxelles per la valutazione. Dopo mesi di indiscrezioni e smentite, alla fine il condono fiscale è arrivato, nonostante proprio negli ultimi giorni si fossero creati numerosi dissidi intorno alla specifica misura, misura che il Movimento 5 Stelle non aveva intenzione di approvare così presentata. Ma, in sostanza, che cosa potranno farsi condonare i contribuenti?

Stando alla bozza del decreto fiscale collegato alla legge di bilancio, la cosiddetta pace fiscale prevede la possibilità di sanare pendenze con il fisco usufruendo di un'aliquota pari a 20% da applicare al pregresso di chi ha dichiarato fedelmente e integralmente tutti i redditi ma non è riuscito a pagare quanto dovuto. Non un condono dedicato agli evasori totali, in sostanza, ma una sorta di ravvedimento operoso destinato a chi ha sempre comunicato correttamente tutti i redditi.

Il decreto fiscale, inoltre, prevede l'opzione di dichiarazione integrativa con la possibilità di far emergere fino ad un ulteriore 30% massimo rispetto alle somme già dichiarate e comunque non oltre il tetto di 100.000 euro. Per ridurre il contenzioso, sarà anche possibile sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado). La finestra per aderire sarà concentrata tra aprile e maggio 2019. A fronte di questo sarà previsto un inasprimento a regime sul fronte delle sanzioni amministrative: un quinto in più per la dichiarazione infedele.

Per il terzo anno di fila, inoltre, tornerà la rottamazione delle cartelle esattoriali che permetterà di pagare i debiti pregressi senza interessi e sanzioni in massimo 10 rate spalmate su 5 anni con due pagamenti semestrali l'anno fissati al 31 luglio e al 30 novembre. Il tasso di interesse della dilazione passerà dall'attuale 4,5% applicato nelle prime due edizioni al 2% annuo. La nuova definizione agevolata si estende anche a quanti hanno aderito alla rottamazione bis. I contribuenti interessati dovranno essere in regola con i pagamenti delle prime tre rate: per farlo sarà sufficiente saldare il conto delle tre rate o della sola rata di novembre 2018 entro il prossimo 7 dicembre.

Infine, il collegato alla legge di bilancio prevede lo stralcio delle sotto i mille euro emesse nel periodo 2000-2010 e riguardano dieci milioni di contribuenti e verranno cancellate automaticamente, senza dover procedere con l'inoltro di alcuna istanza, dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per rottamare le cartelle pendenti e sanare il pregresso – a percentuali variabili in base all'importo – il contribuente dovrà essere in regola con la dichiarazione dei redditi.

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