Concorsi pubblici, quali sono stati rinviati e quali si possono fare

Il nuovo ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha affermato di essere al lavoro per poter fare al più presto i concorsi online, in sicurezza. "L'idea che sto perfezionando con i colleghi di governo è individuare luoghi pubblici istituzionali, università, sedi fieristiche, aree dotate di strutture tecnologiche, dove ospitare un numero ampio di candidati per fare #concorsi online, in sicurezza e in dimensione più ampia": ha scritto su Twitter l'esponente di Forza Italia, oggi in audizione in commissioni Lavoro e Affari costituzionali di Camera e Senato.
I concorsi pubblici, così come gli esami di idoneità professionale, sono stati sospesi dallo scorso autunno a causa dell'emergenza coronavirus. Tuttora, con l'ultimo Dpcm firmato da Mario Draghi e in vigore fino al prossimo 6 aprile, i concorsi rimangono posticipati (anche se non tutti).
Come si legge nell'ultimo Dpcm emanato dal governo per contrastare l'epidemia di coronavirus "è sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all'esercizio delle professioni", ad esclusione di alcuni specifici casi, cioè quelli in cui "la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica". Ma non solo: in questi mesi non sono stati rinviati, per ovvie ragioni, i concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale (compresi gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio di medico chirurgo) e di quelli per il personale della Protezione Civile.
Infine, si specifica nel provvedimento, "sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli" di sicurezza che siano stati validati dal Comitato tecnico scientifico. In altre parole, si possono fare i concorsi pubblici banditi dalla Pa a cui partecipano meno di 30 candidati per sessione, sempre nel rispetto di tutte le misure di prevenzione, in primis la distanza di sicurezza e l'obbligo di indossare la mascherina.