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Covid 19

Come potrebbero cambiare i colori delle Regioni da lunedì 27 dopo il monitoraggio di oggi

Nessuna Regione dovrebbe cambiare colore da lunedì 27 settembre in seguito alla pubblicazione del monitoraggio settimanale della cabina di regia Iss-ministero della Salute: una potenziale sorpresa, però, non è da escludere e potrebbe riguardare soprattutto la Sicilia, che è scesa al di sotto di una delle soglie per le quali è entrata in zona gialla, perdendo – unica Regione in Italia – la zona bianca.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il monitoraggio settimanale della cabina di regia Isa-ministero della Salute di oggi non dovrebbe apportare modifiche alla mappa dell’Italia: tutto il Paese dovrebbe restare in zona bianca, con l’unica eccezione della Sicilia. Proprio per quest’ultima, però, si accende una flebile speranza di tornare presto nella fascia con meno restrizioni, essendo nuovamente – stando agli ultimi dati Agenas – sotto il limite dell’occupazione dei posti letto occupati in terapia intensiva. Difficile che il passaggio dalla zona gialla a quella bianca avvenga già da lunedì prossimo, 27 settembre, ma l’ipotesi di un ritorno alla fascia con meno restrizioni si avvicina concretamente. A decidere, comunque, sarà il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo aver ricevuto i dati settimanali della cabina di regia: probabilmente, comunque, oggi non ci saranno cambi di colore, salvo sorprese che potrebbero riguardare soprattutto la Sicilia. Stando ai dati forniti da Agenas e aggiornati al 23 settembre, infatti, nessuna Regione supera entrambe le soglie, quelle per l’occupazione delle terapie intensive e delle aree non critiche Covid.

I dati su terapie intensive e ricoveri per Regione

A livello nazionale l’occupazione dei posti letto è al 6% sia per le rianimazioni che per i reparti non critici, con una discesa di un punto percentuale nell’ultima giornata proprio per questi ultimi. Vediamo il dato dell’occupazione dei posti letto Regione per Regione, considerando che la prima cifra è quella relativa alle terapie intensive e la seconda quella dei reparti di area medica:

  • Abruzzo 3% – 5%
  • Basilicata 3% – 14%
  • Calabria 8% – 17%
  • Campania 3% – 8%
  • Emilia-Romagna 6% – 5%
  • Friuli-Venezia Giulia 6% – 4%
  • Lazio 6% – 6%
  • Liguria 2% – 4%
  • Lombardia 4% – 6%
  • Marche 10% – 6%
  • Molise 5% – 2%
  • Bolzano 9% – 4%
  • Trento 3% – 3%
  • Piemonte 4% – 3%
  • Puglia 5% – 6%
  • Sardegna 9% – 11%
  • Sicilia 9% – 15%
  • Toscana 9% – 6%
  • Umbria 6% – 6%
  • Valle d’Aosta 0% – 2%
  • Veneto 5% – 4%

Quali Regioni potrebbero cambiare colore

Il passaggio dalla zona bianca alla zona gialla si ha quando una Regione supera, contemporaneamente, le soglie critiche fissate su tre parametri: incidenza settimanale dei contagi superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti, occupazione delle terapie intensive superiore al 10% e occupazione dei reparti di area non critica superiore al 15%. Considerando questi dati, dunque, sembra probabile che resti tutti com’è, anche perché le cifre a cui si fa solitamente riferimento per le nuove ordinanze sono quelle del martedì, quando nessun territorio superava le soglie fissate per la zona bianca tranne la Sicilia, che è già in zona gialla.

Proprio la Sicilia oggi è scesa al di sotto del limite sulle terapie intensive, il che vuol dire che può presto aspirare alla zona bianca, anche se sembra più probabile che questo avvenga non prima di un’altra settimana. Dovrebbe salvarsi anche stavolta la Calabria, considerando che gli ultimi dati la vedono al di sotto della soglia per le terapie intensive, nonostante un tasso superiore al limite dei ricoveri ordinari. Al di sotto di entrambi i limiti troviamo la Sardegna, con un trend in continua discesa. C’è poi un’altra Regione che supera una delle due soglie: si tratta delle Marche, che sono al di sopra del limite per le terapie intensive, ma hanno un ampio margine sull’occupazione dei posti letto in area medica e non rischiano quindi il declassamento alla zona gialla.

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