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Manovra 2025

Come cambiano le pensioni con la legge di bilancio 2025

Nella manovra 2025 nel capitolo pensioni non c’è una riforma strutturale: sono confermate le misure dello scorso anno e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma decidono di rinviare l’uscita dal lavoro.
A cura di Annalisa Cangemi
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La nuova legge di bilancio ieri sera ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri, con misure per circa 30 miliardi per il 2025. Il ddl "in linea con l’approccio serio e responsabile dei provvedimenti economici approvati finora dal Governo, dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027", si legge in una nota.

Alcuni interventi del testo riguardano le pensioni. In quest'ambito "sono confermate le misure dello scorso anno e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro", ha fatto sapere il Mef con una nota sulla manovra.

Aumentati i bonus per chi rinvia il pensionamento

Le misure confermate nel capitolo pensioni, quindi, dovrebbero essere Quota 103, Opzione donna e Ape sociale in scadenza a fine anno. A queste si dovrebbero aggiungere misure per trattenere a lavoro (su base volontaria) lavoratori pubblici e privati che avrebbero i requisiti per andare in pensione. Nessuna riforma strutturale quindi, per superare la legge Fornero. Mentre per quanto riguarda le pensioni minime, nel 2025 si conferma l'adeguamento al 100% all'inflazione. Confermato anche l'ulteriore aumento del 2,7% che la legge di bilancio per il 2024 aveva previsto per un solo anno. In sostanza, secondo alcune stime l'attuale importo di 614,77 euro dovrebbe aumentare a 630 euro. Secondo quanto ha detto il ministro Giorgetti in conferenza stampa, il testo dovrebbe arrivare entro il 21 ottobre (quest'anno l'iter inizia dalla Camera).

Con la manovra migliora invece il meccanismo dell'indicizzazione delle pensioni all'inflazione. Dal 2025 si torna infatti al sistema previsto dalla legge 388 del 2000, poi modificata, che ha introdotto tre fasce per la perequazione: adeguamento al 100% del tasso d'inflazione per le pensioni di importo fino a quattro volte il trattamento minimo; al 90% per le pensioni di importo compreso tra quattro e cinque volte il minimo; al 75% per le pensioni di importo superiore.

Ape sociale incrementata per il 2025

Con il decreto fiscale varato ieri sera dal Consiglio dei ministri, il governo ha rifinanzia l'Ape Sociale 2024. In particolare, si legge nel comunicato del consiglio dei ministri, "si incrementa di 20 milioni di euro per l'anno 2025, 30 milioni di euro per l'anno 2026, 50 milioni di euro per l'anno 2027 e di 10 milioni di euro per l'anno 2028, l'autorizzazione di spesa relativa all'indennità Ape Sociale.

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