Come cambiano i colori delle Regioni con il monitoraggio Iss di oggi, Italia ancora tutta bianca
L'Italia è tutta in zona bianca e continuerà ad esserlo, anche dopo il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi. Come ogni venerdì i tecnici visioneranno i dati epidemiologici della settimana e poi, nella cabina di regia con il ministro della Salute, scatteranno eventuali provvedimenti. È praticamente certo, però, che nessuna Regione cambierà colore la prossima settimana. Per ora restano tutte in zona bianca, ma sarà interessante capire se i due dati principali – cioè Rt e incidenza – continueranno ad essere stabili o in calo. In generale i contagi sono crollati nelle ultime settimane, ma la variante Delta preoccupa tecnici ed esperti, soprattutto concordano sul fatto che nell'arco delle prossime settimane diventerà prevalente (se non lo è già).
Speranza non firmerà ordinanze, l'Italia resta bianca
Con ogni probabilità l'Italia resterà tutta in zona bianca anche la prossima settimana. Il ministro Speranza, che sulla base dei dati epidemiologici ogni venerdì firma delle eventuali ordinanze per cambiare i colori delle Regioni, oggi non dovrebbe farlo. I dati rilevati nel monitoraggio settimanale dell'Iss, infatti, dovrebbero confermare il calo generale cominciato da alcune settimane. La campagna di vaccinazione prosegue a ritmo elevato, ma con alcune criticità che non si riescono (per ora) a risolvere. Come gli insegnanti che ancora non si sono vaccinati e ora sono un problema nell'ottica del ritorno a scuola tra due mesi, o la fascia degli over 60 che da settimane segna pochissime somministrazioni, nonostante manchino all'appello milioni di persone.
Le regole in zona bianca: dalle mascherine al distanziamento
Le regole in zona bianca, ormai, le conosciamo bene. Sono state eliminate quasi tutte le restrizioni, con le attività che hanno riaperto praticamente tutte tranne le discoteche. Sono fondamentali ancora mascherine e distanziamento. I dispositivi di protezione individuale sono necessari solo negli spazi chiusi da dieci giorni, salvo situazioni particolari in cui bisogna indossarle, come in caso di assembramento. La distanza resta la chiave di questa fase, ed è la regola più importante anche per le attività che hanno riaperto, oltre ad una rigida sanificazione degli spazi.