353 CONDIVISIONI
Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Chi è Marcello Pera, tra i candidati al Quirinale dal centrodestra ed ex Presidente del Senato

Berlusconiano e cattolico, ex professore di filosofia, Marcello Pera ha lunga esperienza politica e accademica. Anche Renzi e Italia Viva potrebbero appoggiare la sua candidatura.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Fanpage.it
A cura di Giacomo Andreoli
353 CONDIVISIONI
Chi è Marcello Pera, possibile candidato al Quirinale per il centrodestra
Chi è Marcello Pera, possibile candidato al Quirinale per il centrodestra
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Nella rosa dei tre nomi lanciati dal centrodestra per la Presidenza della Repubblica, quello di Marcello Pera potrebbe essere decisivo per chiudere un accordo con Italia Viva di Matteo Renzi. L'ex presidente del Senato, berlusconiano della prima ora, ma anche critico con il Cavaliere, si era infatti schierato nel 2016 a favore del referendum costituzionale tanto caro al senatore di Rignano. Appoggiando la sua candidatura, così, Renzi potrebbe essere l'ago della bilancia e tornare ad essere quel kingmaker che è stato nel 2015 con l'elezione di Sergio Mattarella. Non solo: scavando nel passato dell'ex presidente del Senato si trovano alcune sorprendenti posizioni di centrosinistra.

Attorno a Pera si potrebbe consolidare quell'asse Lega-Fdi-Fi-Iv di cui si parla da mesi, soprattutto dopo l'affossamento al Senato del Ddl Zan dello scorso ottobre (benché Italia Viva abbia sempre detto di aver votato contro la famosa "tagliola"). L'operazione taglierebbe fuori PD, Movimento 5 stelle e LeU, che difficilmente appoggeranno questa candidatura. L'alleanza progressista si ritroverebbe quindi a subire un Presidente della Repubblica d'area opposta.

Chi è Marcello Pera, possibile candidato Presidente della Repubblica

Classe 1943, Marcello Pera è nato a Lucca e ha sulle spalle una lunga carriera accademica come professore di Filosofia della scienza e teoretica a Pisa e Catania. Il suo impegno politico inizia durante la stagione di Mani Pulite, quando interviene in modo netto a favore dei magistrati che indagano su Tangentopoli, con un una verve che oggi qualcuno potrebbe definire "giustizialista". Nel 1995 arriva perfino una firma a un appello a favore delle droghe leggere promosso da Luigi Manconi, che oggi è il candidato di bandiera di Sinistra Italiana e Europa Verde.

Un anno prima, nel 1994, in ogni caso, Pera aveva aderito alla neonata Forza Italia. Una mossa quasi sorprendente, visto che definiva il Cavaliere "un cabarettista azzimato" e perfino "un venditore televisivo di stoviglie". Dopo una legislatura come senatore in quella successiva, nel 2001, diventa presidente dell'Aula. Nel suo discorso di insediamento mostra un profilo istituzionale. "La democrazia – spiega- è quel regime di governo che permette a chi si oppone di sostituire pacificamente chi prende le decisioni. Per questo la democrazia non è soltanto il voto, ma l'argomentazione, il discorso, il confronto".

Una volta terminato l'incarico viene di nuovo eletto senatore nel 2006 e nel 2008. Dopo aver lasciato il Popolo delle libertà, infine, ritorna sulla scena politica proprio alla vigilia del referendum costituzionale targato Matteo Renzi. Il suo ingresso nel comitato "Liberi Sì", vicino all'ex movimento montiano Scelta Civica, lo fa addirittura entrare nel totoministri per il governo Gentiloni.

La posizione di Marcello Pera sui migranti e contro Papa Francesco

Sul piano politico-culturale Pera si definisce un "conservatore liberale". Da sempre vicino alle posizioni più rigide di Papa Ratzinger, firma con lui nel 2004 (quando era ancora un cardinale) il libro Senza radici, criticando lo spirito sociale di una certa chiesa più "progressista" e parlando di una cristianità delle origine che va perdendosi nell'era moderna.

Allo stesso modo è contrario alla cosiddetta "accoglienza indiscriminata" dei migranti, posizione che lo ha fatto scagliare diverse volte contro Papa Francesco. "Francamente questo Pontefice non lo capisco, quanto dice è al di fuori di ogni comprensione razionale" ha detto in un'intervista cinque anni fa, non concordando nemmeno sulle tesi ambientaliste. "Ha trasformato Greta in un idolo – ha spiegato- corre dietro al buonismo". Infine, le critiche non tanto alle unioni civili, ma all'equiparazione tra matrimonio eterosessuale e omosessuale e tra i diversi tipi di famiglia.

Da critico della Lega a candidato di Salvini

Marcello Pera è oggi uno dei tre candidati ideali di Matteo Salvini, ma non sempre i rapporti tra l'ex presidente del Senato e la Lega sono stati dei migliori. Prima di entrare in Parlamento l'allora professore di Filosofia parlava del Carroccio come un movimento che "rischia di essere eversivo, portando alla divisione del Paese". Poi un anno fa l'investitura ufficiale: "Salvini? Mi sembra un leader su cui si può scommettere per costruire una nuova cultura di governo". Parole subito postate sui social dal leader della Lega.

353 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views