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Chi è Giulio Milani, l’uomo che ha dato uno schiaffo a Conte a un evento elettorale

Chi è l’uomo che ha dato uno schiaffo a Giuseppe Conte a un evento elettorale? Candidato consigliere alle prossime comunali a Massa, Giulio Milani ha criticato la gestione della pandemia da parte dell’ex premier e le decisioni sui vaccini.
A cura di Annalisa Cangemi
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Giuseppe Conte, leader del M5s, è stato aggredito questo pomeriggio al suo arrivo a un appuntamento elettorale per le prossime amministrative in Toscana. L'episodio è avvenuto a Massa (Massa Carrara). Nessuna conseguenza per il leader pentastellato, che non ha riportato alcuna ferita, e anzi ha potuto proseguire il suo intervento elettorale a Massa, da dove poi si è spostato a Pisa.

In un video si vede l'ex premier Conte che viene avvicinato da un uomo che sembra volerlo salutare ma che invece lo colpisce improvvisamente con la mano al volto. L'uomo è stato poi portato in questura dalle forze dell'ordine, tra gli insulti della folla. L'esecutore del gesto è Giulio Milani, 52 anni, editore, no vax e anche candidato consigliere alle prossime comunali per ‘Massa insorge. Marco Lenzoni sindaco'.

Cosa rischia Milani per l'aggressione a Conte

Dalla questura fanno sapere che "I fatti avvenuti nella giornata odierna sono in fase di valutazione da parte delle competenti autorità sia per quanto riguarda il provvedimento da adottare sia per le ipotesi di reato da contestare".

Nei suo confronti, da quanto si apprende, dovrebbe scattare una denuncia per le ipotesi di percosse e per l'articolo 342 del codice penale, oltraggio a un corpo politico, amministrativo o giudiziario.

Milani: "La violenza l'ha fatta Conte con i dpcm"

L'autore del gesto si è giustificato così: "Ma quale sganassone, è stato uno schiaffo pedagogico. Da ex elettore M5S, ex militante deluso, ed ex rappresentante di lista…", ha detto all'Adnkronos Giulio Milani. Sulla sua pagina Facebook si presenta come Responsabile Ufficio Stampa del Cln (Comitato di Liberazione Nazionale), e non si pente di quanto avvenuto oggi: "Non ho aggredito Conte, ho semplicemente usato il minimo della forza possibile. Il mio è stato un buffetto, per notificargli il mio disprezzo morale. Mio e di milioni di persone".

Un disprezzo motivato dal fatto che Conte avrebbe "tradito gli elettori facendo accordi con chiunque pur di avere poltrone e perché ha trascinato l'Italia in guerra dando sostegno al governo Draghi. Per non parlare dei provvedimenti anticostituzionali varati dal suo governo durante la pandemia. Lui e Speranza sono alla sbarra con l'accusa di epidemia colposa. Dovremmo interrogarci su di lui, più che su di me", ha attaccato Milani.

Se Conte dovesse sporgere denuncia Milani si difenderà in tribunale: "I giornali titolano che sono un no vax, ma io sono un editore, gestisco una casa editrice, sono un intellettuale. Ripeto: il mio è stato uno schiaffo pedagogico. La violenza l'ha fatta lui con i suoi Dpcm".

Nel suo profilo sul sito di Massa insorge, la lista per la quale si è candidato alle prossime comunali a Massa, Giulio Milani,  facendo riferimento alla sua posizione sulla libertà per le scelte terapeutiche ricorda di aver fondato, con altri genitori, "il Comitato provinciale dei genitori di libera scelta di Massa Carrara per dare sostegno alla lotta contro la legge Lorenzin e la discriminazione dei bambini in materia di obblighi vaccinali".

Quindi, ricorda, nel marzo 2020 è arrivato "il golpe bianco di Giuseppe Conte: appena ho preso coscienza di cosa avrebbe significato per la vita democratica, sociale, psicologica ed economica del Paese accettare il ‘lockdown totale' voluto dai 5 Stelle e dal Pd su imbeccata ‘internazionale', ho pianto".

"Sono stato assalito dalle lacrime – prosegue – per tutto quello che avrebbero dovuto subire soprattutto i più giovani, i miei figli, e per la drammatica ‘rivoluzione dei palazzi' in atto, di cui – da storico – ero in grado di pre-vedere la parabola, compreso l'ingresso in guerra".

Milani, in merito al lockdown, parla di "regole irrazionali spacciate per scienza e un'intera classe di esperti venduta alle esigenze del potere, come emerge adesso dall'inchiesta di Bergamo. Una scelta criminale e tuttora impunita per assecondare i ‘social sentiments' del popolo più anziano d'Europa e scavallare, con questo atroce pretesto, i vincoli di bilancio voluti dalla Ue, ottenendo quei fondi di ristoro che oggi, col Pnrr, gli stessi criminali e la loro ‘opposizione sistemica' neanche sono capaci di spendere. Da allora, il mio impegno civile è stato un crescendo. Mi sono dichiarato ‘prigioniero politico' tre giorni dopo la dichiarazione di lockdown totale, confinato in casa com'ero, l'attività lavorativa devastata, i figli reclusi come sonnambuli, la gente impazzita di terrore e all'improvviso incattivita, feroce, divisa su tutto e incapace di affrontare il senso della vita e della morte. Penso che nel 2020 abbiamo toccato il fondo della nostra civiltà".

La difesa del candidato sindaco di Massa Marco Lenzoni

"Giulio Milani è uno scrittore, è una persona di cultura, non è nostro candidato così per caso. Stasera abbiamo la riunione del comitato elettorale, domani faremo una conferenza stampa, ora aspettiamo che Giulio Milani esca dalla questura", ha detto Marco Lenzoni, candidato sindaco della lista Massa Insorge, la stessa dove si candida a consigliere comunale Giulio Milani. "La nostra è una lista di lavoratori, di operai, io sono ai loro ordini e diremo domani" sull'episodio, ha aggiunto Lenzoni che sul nome della lista civica che lo sostiene ha pure chiosato con una battuta: "Ci chiamiamo Massa Insorge mica Massa che dorme in piedi..". Alla conferenza di domani dovrebbe partecipare anche lo stesso Giulio Milani.

Il M5s: "Milani mai stato nostro candidato"

Anche se Milani si è definito un "ex militante deluso", il Movimento ci tiene a prendere le distanze da lui. Irene Galletti, consigliera e coordinatrice regionale del M5s in Toscana, ha precisato che l'aggressore non è mai stato né un candidato, né un attivista, né un militante grillino, aggiungendo che tutta la comunità cinquestelle toscana esprime solidarietà al presidente Conte e una ferma condanna della vergognosa aggressione che ha subito.

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