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Caso escort, le intercettazioni su Berlusconi non possono essere utilizzate nel processo a Bari

Il Tribunale di Bari ha deciso che le intercettazioni di alcune conversazioni di Silvio Berlusconi non potranno essere usate nel processo sulle escort portate nella villa dell’ex presidente del Consiglio tra il 2008 e il 2009.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Le intercettazioni telefoniche delle conversazioni tra Silvio Berlusconi e Valter Lavitola non potranno essere utilizzate nel processo a carico del leader di Forza Italia a Bari. A deciderlo è stato il Tribunale del capoluogo pugliese, nell'ambito del processo che vede l'ex presidente del Consiglio imputato per induzione a mentire e per aver pagato – secondo i pm – le bugie che l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini ha riferito alla pubblica accusa. Il caso è quello delle escort portate tra il 2008 e il 2009 nella villa di Berlusconi, che allora era presidente del Consiglio. Le cinque conversazioni telefoniche tra Berlusconi e l'ex direttore dell'Avanti – che l'accusa ritiene essere il tramite con Tarantini – sono state intercettate e trascritte, ma non potranno essere utilizzate.

La richiesta di far valere l'eccezione di inutilizzabilità per le cinque intercettazioni era stata formulata – durante l'udienza del 21 gennaio 2022 – dai legali dell'ex presidente del Consiglio, Roberto Eustachio Sisto e Federico Cecconi, ed è stata accolta dal Tribunale di Bari. I legali di Berlusconi hanno sottolineato come la decisione del giudice sia "frutto di attenta e puntuale valutazione delle nostre richieste, in assoluta linea con la giurisprudenza della Suprema Corte". E hanno aggiunto: "Quanto accaduto, anche in considerazione del materiale probatorio acquisito, rafforza il nostro convincimento sulla totale estraneità del presidente Berlusconi ai fatti in discussione".

La decisione è stata presa con un'ordinanza della giudice Valentina Tripaldi, poiché per il Tribunale di Bari non è possibile utilizzare intercettazioni autorizzate in altri procedimenti penali per fatti e reati diversi. Le conversazioni intercettate, infatti, erano relative al procedimento incardinato a Bari a carico di Tarantini su alcuni appalti nel settore della sanità e quello della procura di Napoli per riciclaggio nei confronti di Valter Lavitola.

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