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Boschi alla Leopolda 11: “Noi vittime della macchina del fango dei populisti, non ci fate paura”

Maria Elena Boschi interviene dal palco della Leopolda 11: “Sono stata massacrata per anni e ci sono delle responsabilità precise: i responsabili politici sono quelli che hanno lucrato su questo, i populisti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il caso Open continua a monopolizzare la Leopolda 11. Dopo il lunghissimo intervento di ieri del leader di Iv Matteo Renzi oggi tocca a Maria Elena Boschi, coinvolta nell’indagine della procura di Firenze sui presunti finanziamenti illeciti, insieme al senatore Renzi, al deputato del Pd Luca Lotti, all'ex presidente della Fondazione Open Alberto Bianchi e all'imprenditore Marco Carrai. "Molti dicono che la Leopolda è un'associazione a delinquere. Io sono orgogliosa della Leopolda perché è un vivaio di proposte che hanno cambiato e contribuiranno a cambiare il Paese", ha detto Boschi dal palco della kermesse. "Basta con la macchina del fango – ha aggiunto – basta. Non ci avete fatto niente, noi continueremo a rimanere qui con la testa e con il cuore. Grazie a chi ci ha difeso sempre, agli amici e le amiche che ci sono sempre stati vicini". 

"Dicono qualsiasi cosa negativa su di noi, ma con tutto il fango che ci arriva addosso, i sorrisi della Leopolda valgono ancora di più".

"Con una macchina del fango la mia figura pubblica è stata compromessa come donna, come persona perché non ci riuscivano a battermi a livello politico, come parlamentare", ha aggiunto la deputata.

"Sono stata massacrata per anni e ci sono delle responsabilità precise: i responsabili politici sono quelli che hanno lucrato su questo, i populisti. Qual era la verità lo sapeva la stampa e lo sanno i signori della politica che hanno ridotto Mps nelle condizioni in cui è, e sono gli stessi di quella sinistra che hanno fatto la guerra dentro e fuori, D'Alema e i suoi amici", ha aggiunto. Citando poi la vicenda del crac di Banca Etruria, nella quale il padre della deputata è stato coinvolto – anche l'accusa a carico di Pierluigi Boschi di bancarotta semplice è stata poi archiviata – la parlamentare di Iv ha parlato di "macchina del fango di Casalino e Di Maio, fatta volontariamente e coscientemente", e "noi siamo stati vittime".

"Non esiste una macchina del fango renziana", ha ribadito l'ex ministra, in riferimento alla mail del giornalista Rondolino, inviata all'ex premier Renzi, che conteneva la proposta di colpire mediaticamente i nemici del senatore di Rignano. Un progetto che, stando a quando riferito dallo stesso leader di Iv, non fu mai messa in pratica. "In 94mila pagine di inchiesta viene fuori una email su una presunta bestia renziana contro gli avversari che non c'è mai stata. Noi la macchina del fango l'abbiano subita, altri l'hanno organizzata" ha rilanciato.

"Sono super diplomatica, lo sapete. Ma basta, c'è un momento in cui si raggiunge il limite. Loro hanno fatto la macchina del fango e noi la subiamo. Ma noi siamo ancora qui, non ci fate paura". Commossa, Boschi ha ricevuto una standing ovation dal pubblico. "Vedo che ci sono persone che prendono 15 minuti di celebrità se attaccano Matteo: noi invece facciamo notizia alla Leopolda con questa presenza costante".

"Chi pensa di andare con Salvini e Meloni o con Conte o Taverna è libero di andarci, ma noi saremo sempre contro i populisti", ha detto ancora la capogruppo di Italia Viva alla Camera, dal palco della Leopolda.

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