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Berlusconi dice che le elezioni regionali in Lazio e Lombardia sono un referendum sul governo

“Sarà una sorta di referendum, anche se il nostro orizzonte di governo sono i prossimi cinque anni”: lo ha detto Silvio Berlusconi, parlando delle elezioni regionali in Lazio e Lombardia.
A cura di Annalisa Girardi
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Il voto per le elezioni regionali è un referendum anche per il governo nazionale. A dirlo è il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un'intervista con il Tg5. L'ex presidente del Consiglio precisa che comunque l'orizzonte dell'esecutivo è quello dell'intero legislatura, ma comunque quello del 12 e 13 febbraio sarà un appuntamento importante per confermare la squadra a Palazzo Chigi. "Sarà una sorta di referendum, anche se il nostro orizzonte di governo sono i prossimi cinque anni. Gli italiani, votando Forza Italia e il centrodestra in Lombardia e nel Lazio, avranno però la possibilità di rafforzare il coordinamento tra l'esecutivo e le amministrazioni regionali", ha detto Berlusconi, sottolineando che "quel coordinamento negli anni dei miei governi ha consentito la realizzazione di molte opere pubbliche".

Domani sia in Lazio che in Lombardia si chiuderanno ufficialmente le campagne elettorali, prima dell'inizio del silenzio elettorale, sabato. I cittadini di queste due Regioni saranno chiamati alle urne domenica e lunedì.

Poi Berlusconi ha proseguito: "Da trent'anni in Italia c'è una forza politica che rappresenta le persone che si alzano presto al mattino e vanno a letto tardi la sera, le persone che con il loro lavoro contribuiscono a mantenere il benessere e la ricchezza del nostro Paese. Quella forza politica siamo noi, è Forza Italia".

Il Cavaliere è intervenuto anche sugli ultimi sviluppi del caso Cospito. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, oggi ha rifiutato l'istanza presentata dai legali dell'anarchico, che chiedevano la revoca del 41bis. Cospito quindi, da oltre cento giorni in sciopero della fame, resterà nel regime di carcere duro. "La strada indicata dal ministro Nordio non ha alternative", ha detto Berlusconi. Che poi ha aggiunto, concludendo: "La nostra è una battaglia di civiltà dalla parte dello Stato, dei cittadini onesti, dei magistrati seri, dalla parte di una vera libertà".

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