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Berlusconi apre a diritti gay e unioni civili: “Deve essere una battaglia di tutti”

Il leader di Forza Italia si schiera a fianco delle battaglie per i diritti civili degli omosessuali e intanto la fidanzata Francesca Pascale si iscrive all’Arcigay.
A cura di Antonio Palma
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Silvio Berlusconi a sorpresa si schiera apertamente a favore dei diritti gay e delle unioni civili. Nonostante alcune infelici battute nel passato, il leader di Forza Italia in realtà già si era detto non contrario all'idea, ma ora per la prima volta rompe gli indugi e si schiera apertamente al fianco delle associazioni per i diritti degli omosessuali. "Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti" ha spiegato infatti l'ex Premier in una nota ufficiale, aggiungendo: "Da liberale, ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà". Le parole di Berlusconi potrebbero rappresentare un'autentica svolta per il centrodestra italiano da sempre su posizioni molto conservatrici e di netto rifiuto. Del resto le dichiarazioni dell'ex Premier non sono casuali ma sintomo di una strategia ben precisa del leader di Forza Italia. L'apertura, infatti, è arrivata proprio poche ore dopo l’Onda Pride che ha portato in piazza in dieci città italiane decine di migliaia di persone, e soprattutto dopo l'annuncio congiunto della sua fidanzata Francesca Pascale e di Vittorio Feltri dell’iscrizione all’Arcigay.

L'apertura ai diritti gay e i malumori nel centrodestra

L'adesione all'associazione che da sempre lotta per i diritti gay da pare di due persone così vicine a lui è stato probabilmente un altro elemento che ha contribuito a convincere Berlusconi a dichiarare apertamente il suo sostegno alle battaglie in favore dell'estensione dei diritti civili. Aperture accolte con felicità nell'associazionismo gay che ora chiede però impegni concreti attraverso proposte politiche e legislative in Parlamento.  "Renzi e Berlusconi si incontrino anche su questo e trovino la strada per far avanzare l'Italia verso i confini europei e occidentali. Serve un'ampia e decisa maggioranza in Parlamento e nel Paese per una legge che renda dignità, parità e diritti agli omosessuali nel nostro Paese" ha commentato ad esempio Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. In realtà l'uscita di Berlusconi ha già provocato malumori nel centrodestra a partire dal senatore forzista Maurizio Gasparri che frena: "Bisogna rispettare i diritti ed evitare discriminazioni. Ma resto convinto che matrimoni gay e adozioni da parte di coppie gay siano una scelta sbagliata che non condivido. Oggi, come ieri".

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