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Berlusconi al Quirinale, dubbi nel centrodestra: cresce il partito Mattarella bis tra Pd e 5 Stelle

Mentre Silvio Berlusconi continua a cercare di raccogliere voti per la sua candidatura al Quirinale, nel centrodestra non mancano i dubbi. Intanto tra Pd e 5 Stelle cresce la quota di chi vorrebbe il bis di Mattarella.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il centrodestra non è convinto della candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale. Il leader di Forza Italia ci crede e prepara la famosa operazione scoiattolo, per cercare i voti che gli mancano. Ma in realtà, a parte i suoi fedelissimi di partito, da parte di Lega e Fratelli d'Italia c'è una certa freddezza. Salvini continua a chiedere un tavolo condiviso con tutti i leader, che sarebbe una proposta irricevibile per Partito Democratico e Movimento 5 Stelle se il candidato fosse Berlusconi. Il leader del Carroccio vuole fare da kingmaker in questo gioco, ribadendo che questa volta il Presidente della Repubblica dovrà venire dall'area di centrodestra. Quanto a Berlusconi, "bisogna aspettare che lui dica qualcosa e sciolga le riserve". Ma c'è ben poco da dichiarare.

Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, è stato ancora più freddo: "Noi dobbiamo capire se Berlusconi è davvero in campo e ci vogliamo giocare la partita in questo modo andando verso quella soluzione – ha spiegato a Radio Anch'io su Radio 1 – Dobbiamo però prepararci un piano B, trovare un'altra figura di centrodestra che sia condivisibile anche dal centrosinistra, io vedo questo schema". Poi "se Berlusconi vuol scendere in campo ci si prova con i numeri del centrodestra sapendo che è difficile avere consensi dall'altra parte", ma "se questa ipotesi non è più sul tavolo per mille ragioni dobbiamo essere pronti a fare un'altra proposta".

Per il Partito Democratico la candidatura di Berlusconi non solo è irricevibile, ma spaccherebbe anche il governo, che difficilmente andrebbe avanti come vuole Salvini: "Un'eventuale elezione di Berlusconi al Quirinale determinerebbe la fine di questo governo con la rottura di un quadro politico e le elezioni – ha chiosato Enrico Borghi, deputato dem, a Radio Anch'io – Sarebbe un percorso troppo divisivo per le forze politiche, mentre noi dobbiamo trovare una convergenza su figure istituzionali e super partes". Pienamente d'accordo il segretario del Pd, Enrico Letta: "Non è che noi dobbiamo pagare un prezzo per la rinuncia di Berlusconi", ha chiarito a DiMartedì. Insomma, che il leader di Forza Italia si tiri fuori è il minimo sindacale per cominciare a trattare.

La linea di Forza Italia è minacciare le elezioni se al Colle ci dovesse andare Draghi, ma intanto cresce il partito di chi insiste per un Mattarella bis: "Serve un profilo istituzionale, super partes, un po' come è stato Mattarella, che è stato un grande Presidente, e io credo che si debba chiedere al Parlamento di votare un Presidente con le caratteristiche di Mattarella". Mattarella stesso, poi, "sarebbe il massimo, ovviamente". Anche tra i deputati del Movimento 5 Stelle, però, dopo il messaggio chiaro dei senatori grillini, arriva la richiesta del bis: "Serve una figura di garanzia, serve Mattarella" è il senso di molti degli interventi della riunione di ieri.

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