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Arriva in Cdm il ddl Anziani: nasce il comitato interministeriale per politiche per la terza età

Tra i provvedimenti che saranno discussi nel Cdm di domani c’è anche il ddl Anziani, legato a doppio filo con il Pnrr. Ecco cosa contiene.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel Consiglio dei ministri di domani, che dovrebbe tenersi alle 18:30, verrà discusso anche il cosiddetto ddl Anziani. Il provvedimento, che contiene deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane – anche in attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti – sarà affrontato in mattinata, alle 12, durante la riunione del preconsiglio.

Cosa c'è nel testo del ddl Anziani

"La presente legge reca disposizioni di delega al Governo per la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane, attraverso la ricognizione, il riordino, la semplificazione e il coordinamento, sotto il profilo formale e sostanziale, delle disposizioni legislative vigenti in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana, anche in attuazione delle missioni 5, componente 2, e 6, componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nonché attraverso il progressivo potenziamento delle relative azioni, nell’ambito delle risorse disponibili ai sensi dell’articolo 8", si legge nel testo.

Nell'esercizio delle deleghe il governo si attiene ai seguenti princìpi e criteri direttivi generali:

  • promozione del valore umano, sociale, culturale ed economico di ogni fase della vita delle persone, indipendentemente dall’età anagrafica e dalla presenza di menomazioni, limitazioni e restrizioni della loro autonomia;
  • promozione e valorizzazione delle attività di partecipazione e di solidarietà svolte dalle persone anziane nell’associazionismo e nelle famiglie, per la promozione della solidarietà e della
    coesione tra le generazioni e per il miglioramento dell’organizzazione e della gestione di servizi
    pubblici a favore della collettività e delle comunità territoriali, anche nell’ottica del superamento dei
    divari territoriali;
  •  promozione di ogni intervento idoneo a contrastare i fenomeni della solitudine sociale e della deprivazione relazionale delle persone anziane;
  •  promozione della valutazione multidimensionale dei bisogni e delle capacità di natura sociale, sanitaria e sociosanitaria ai fini dell’accesso a un continuum di servizi per le persone anziane fragili e per le persone anziane non autosufficienti;
  • riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice;
  • riconoscimento degli specifici fabbisogni di assistenza delle persone anziane con pregresse condizioni di disabilità, al fine di promuoverne l’inclusione sociale e la partecipazione attiva alla comunità;
  • promozione del miglioramento delle condizioni materiali e di benessere psico-sociale delle famiglie degli anziani fragili o non autosufficienti e di tutti coloro i quali sono impegnati nella loro cura.

Cos'è il comitato interministeriale per le politiche per anziani

Secondo la bozza di ddl delega, per portare avanti queste politiche viene inoltre istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA), con il compito di promuovere il coordinamento e la programmazione integrata delle politiche nazionali in favore delle persone anziane.

L'organismo verrà presieduto dal presidente del Consiglio o, su sua delega, dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Ne faranno parte i ministri del Lavoro, della Salute, per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, per le Disabilità, per gli Affari regionali e le autonomie, dell'Economia o loro delegati. Ad esso partecipano anche ministri eventualmente coinvolti per competenza nelle materie oggetto die provvedimenti.

Il CIPA dovrà adottare ogni tre anni, con aggiornamento annuale, il ‘Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana' e il ‘Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana'. Sulla base di questi piani nazionali saranno poi adottati i corrispondenti piani regionali e locali.

Avrà anche il compito di promuovere, si legge ancora nella bozza, l’armonizzazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Leps) rivolti alle persone anziane non autosufficienti e dei relativi obiettivi di servizio, con i livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea) e l'integrazione dei sistemi informativi di tutti i soggetti competenti alla valutazione e all’erogazione dei servizi e degli interventi in ambito statale e territoriale e l’adozione di un sistema di monitoraggio nazionale, quale strumento per la rilevazione continuativa delle attività svolte e dei servizi e delle prestazioni resi.

Crediti formativi per studenti che fanno volontariato presso anziani

Nel testo si specifica anche che il governo, entro il 1 marzo 2024, dovrà promuovere, con un proprio dlgs, "l’incontro e della relazione fra diverse generazioni, supportando i comuni nel definire le modalità per favorire, d’intesa con gli organi scolastici competenti, il riconoscimento di crediti formativi per gli studenti che svolgono con continuità azioni di volontariato debitamente attestate, sia presso le strutture residenziali o semiresidenziali che a domicilio".

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