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Le dimissioni di Berlusconi

Approvato il ddl stabilità alla Camera tra alzata di mano e voto elettronico, prossime le dimissioni di Berlusconi

Approvata con 380 voti a favore, 27 contrari, la legge Stabilità alla Camera. Il provvedimento recepisce le richieste dell’Ue per far uscire l’Italia dalla crisi finanziaria e del debito pubblico. Atteso al Quirinale Silvio Berlusconi, che dovrebbe rassegnare le dimissioni in serata.
A cura di Alessio Viscardi
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Approvato ddl stabilità alla Camera
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Approvazione velocissima per alzata di mano del Ddl Bilancio e voto elettronico per il Ddl Stabilità alla Camera, 380 voti a favore, 27 contrari. L'Opposizione non ha ha fatto ostruzione – anche se il Partito Democratico si è astenuto in segno di dissenso – e il provvedimento è stato approvato. Come da accordi presi con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dovrebbe tra poco salire al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni.

Momenti di grande tensione durante l'esame alla Camera del provvedimento. Esponenti della Lega Nord hanno più volte urlato, chiedendo elezioni anticipate. L'interveto del capogruppo Cicchitto è stata duramente contestata dall'Opposizione per il suo richiamare "forze esterne e oscure" che hanno fatto cadere il premier: "A Berlusconi, che si è dimesso pur non essendo obbligato a farlo, esprimiamo un ringraziamento per quello che ha fatto in questi anni" ha dichiarato l'Onorevole nella baraonda. La Lega Nord, invece, ha contestato i "traditori" che hanno lasciato la maggioranza. Scillipoti ha gridato al colpo di Stato, chiudendo le dichiarazioni di voto in un clima di caos. Il deputato ha esposto un cartello con la scritta "Vergogna Fini" che il presidente della Camera gli ha subito invitato a rimuovere. A Roberto Antonione tocca un "traditore" quando prende la parola per replicare per fatto personale al medesimo epiteto che gli è arrivato addosso da Silvio Berlusconi, alla sua uscita dal gruppo Pdl.

I lavori della commissione Bilancio della Camera sul ddl stabilità erano cominciati alle 10 di stamattina, terminati presto senza alcuna modifica. Il testo è arrivato in aula alle 12:30 e il voto è cominciato verso le ore 16. Pierpaolo Baretta, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera del Partito Democratico, ha dichiarato al riguardo: “Il Pd, non partecipando al voto in commissione Bilancio sulla legge di stabilità, non ha avallato questo provvedimento anche se non ne ha impedito il varo. Si chiude così una pagina di errori rappresentata dalla linea economica e finanziaria del governo Berlusconi. E' urgente, adesso, che se ne apra un'altra nella quale le risorse positive presenti nelle imprese e nel mondo del lavoro trovino risposte concrete da una nuova politica economica che favorisca la crescita e la stabilità”.

Il provvedimento, però, non suscita di generare polemiche. La Codacons presenta ricordo al Tar e alla Consulta contro la “legge mancia” inserita all'interno del Ddl Stabilità approvato dalla Camera. Il presidente, Carlo Rienzi, ha definito la manovra un “furto con destrezza a danno dei cittadini”: “150 milioni di euro che, in un momento di grave crisi in cui si chiedono enormi sforzi ai cittadini, vengono regalati ai politici, con finalità che non appaiono pubbliche e secondo criteri non certo obiettivi”. Inoltre, l'associazione di tutela dei consumatori presenterà anche ricorso presso 104 Procure della Repubblica italiane per aprire indagini sui parlamentari che hanno approvato il provvedimento con le accuse di associazione a delinquere, abuso di atti d'ufficio e malvessazione.

Nonostante le polemiche, l'esame del Ddl Stabilità e bilancio alla Camera è cominciato senza ostruzionismo. Luca Marco Comellini, segretario del Pdm, ha dichiarato che nella legge sono state recepite tutte le richieste avanzate dalle parti sociali e anche dal Partito per la tutela dei Diritti dei Militari.

Piccolo battibecco tra Massimo Polledri (Lega Nord) e il presidente del Pd, Rosy Bindi, in aula alla Camera. Il leghista ha cominciato il suo intervento parlando in francese, sottolineando la sottomissione della politica italiana alle istanze giunte dal presidente Nicolas Sarkozy. Rosy Bindi ha richiamato il collega all'ordine, ricordando che alla Camera italiana bisogna parlare in italianao.

“Girano informazioni sbagliate. Il Pd, nella commissione Bilancio del Senato, ha votato contro il rifinanziamento della legge mancia” precisa il capogruppo alla camera, Angela Finocchiaro. Mentre Dario Franceschini ha sostenuto: “Troveremo il modo di far passare la legge di stabilità. Non ci siamo dati un vincolo. Loro non hanno i numeri, gliela lasceremo passare”.

Alle 16:15, la Camera aveva già terminato le votazioni degli articoli al ddl bilancio, dedicandosi poi al ddl stabilità e al via libera al bilancio.

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