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Ancora attacchi per Di Maio dal M5S. Fattori: “Non sa mediare, ma Di Battista non è l’alternativa”

La senatrice Fattori dice di non voler seguire l’esempio di Nugnes: “Questo favore io non glielo faccio”. Poi non risparmia critiche a Di Maio: “Il suo mi sembra un richiamo a un’unità ormai impossibile. In un Movimento grande come il nostro esistono tante anime. Alessandro Di Battista non può essere ripreso come fosse un ragazzino”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per il momento la senatrice pentastellata Elena Fattori non pensa ad azioni eclatanti, come quella dell'ormai ex collega del Movimento Paola Nugnes, che domenica ha annunciato il suo passaggio al Gruppo Misto. "Macché, questo favore io non glielo faccio. Sarebbero troppo felici. Sono dispettosa". Così, in una intervista a Repubblica, la senatrice ‘dissidente' esclude di abbandonare il Movimento. Quanto all'appello accorato di Luigi Di Maio, che in un post su Facebook ha rivolto soprattutto all'ex parlamentare Alessandro Di Battista, ha invitato i suoi a essere compatti come una testuggine romana, Fattori dice: "Il suo mi sembra un richiamo a un'unità ormai impossibile. In un Movimento grande come il nostro esistono tante anime. Alessandro Di Battista rappresenta un pezzo di M5S e non può essere ripreso come fosse un ragazzino. Sia lui che Paola Nugnes sono stati attivisti prima che lo fosse l'attuale capo politico. Di Maio fa di tutto per dividere, poi chiede di compattarsi".

Qual è colpa di Di Battista per Di Maio? Nel suo ultimo libro l'ex parlamentare ha criticato i membri del M5S al governo, chiamandoli ‘burocrati'. E per questo Di Maio gli ha rivolto un duro j'accuse, durante la prima assemblea territoriale del M5S a Terni. Il botta e risposta tra i due è proseguito per giorni, nonostante il tentativo di Dibba, poco incisivo per la verità, di minimizzare l'accaduto. Secondo la senatrice pentastellata Di Maio dovrebbe "dare spazio a tutte le anime, anziché tentare di negarle come ha fatto finora. Bisogna cambiare lo statuto. È un sistema troppo verticistico, in cui decide tutto il capo politico. Come quando c'era la monarchia, se ti capita un buon re va anche bene, ma se ne arriva uno che non è in grado di mediare…" Di Maio non è in grado di mediare "mi sembra evidente. Nel momento in cui si mette in contrapposizione con Di Battista, o perde l'anima ambientalista spingendo ad andare via Paola Nugnes. Uno sforzo di mediazione non c'è stato. Posso testimoniarlo".

Quanto al post di domenica mattina in cui il capo politico ha rimproverato a Nugnes di voler tradire il mandato definendo antidemocratico il taglio dei parlamentari, Fattori dice: "Sono cose che gli suggerisce la comunicazione. Tutte le volte che bisogna allontanare qualcuno si fa leva sull'odio verso la casta. Paola non è così". Se Di Battista prendesse il posto di Di Maio "non cambierebbe niente. La struttura è la stessa. Spero che si comincino a fare ragionamenti meno blindati e che si ascolti il disagio che tante persone stanno esprimendo". L'apertura della viceministra all'Economia Laura Castelli sulla Tav "l'ho trovata surreale. Se diciamo si alla Tav, ci tocca riscrivere l'inno. Non siamo un partito, non siamo una casta. C'era il no alla Tav dentro". E la votazione dei nuovi probiviri "mi sembra inopportuna in questo momento. Così come ho trovato inopportuno fare l'ennesima ratifica on line sulla base di pochi nomi calati dall'alto. Sarebbe stato più saggio fare una consultazione più ampia". 

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