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A bordo della Sea Eye 4 ci sono 800 migranti che hanno bisogno di un porto sicuro

A bordo della nave umanitaria Sea Eye 4 ci sono più di 800 migranti che sono stati tratti in salvo in diverse operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale. E che ora hanno bisogno di sbarcare. “La situazione è difficilissima per naufraghi ed equipaggio. La Sea Eye ha bisogno subito di un porto sicuro”, denuncia l’organizzazione.
A cura di Annalisa Girardi
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Immagine di repertorio
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A bordo della nave umanitaria Sea Eye 4 ci sono più di 800 migranti che sono stati tratti in salvo in diverse operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale. E che ora hanno bisogno di sbarcare. "La situazione è difficilissima per naufraghi ed equipaggio. La Sea Eye ha bisogno subito di un porto sicuro", ha scritto su twitter la Ong tedesca Sea Watch. L'ultimo salvataggio è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì: la Sea Eye 4 e Rise Above (Lifeline) hanno soccorso oltre 400 persone che si trovavano in pericolo di vita a bordo di un'imbarcazione in legno a doppio ponte. Quando Rise Above è arrivata sul posto il barcone presentava una falla nello scafo e stava imbarcando acqua. Diverse persone, non dotate di salvagente, sono cadute in mare: è stato necessario rianimare una di queste.

La Ong Mediterranea Saving Humans ha denunciato: "Nonostante il barcone in pericolo si trovasse in acque internazionali in zona Sar di competenza maltese, e Alarm Phone avesse segnalato il caso fin dalla mattina di ieri, mercoledì, aggiornando continuamente sulla posizione e le condizioni della barca, le Autorità di Malta hanno ignorato le richieste di intervento di emergenza. E solo la presenza e l'attivazione delle navi della società civile europea hanno evitato un naufragio con centinaia di potenziali vittime". I migranti soccorsi la scorsa notte sono stati poi trasferiti nella Sea Eye 4, che ha preso la rotta di Lampedusa. Sulla nave umanitaria erano già presenti 400 persone, salvate nei giorni scorsi.

"Malta e Italia erano informate da ore ma avevano rifiutato di intervenire mettendo le persone in pericolo", ha scritto Alarm Phone, la piattaforma telefonica che presta assistenza ai migranti in difficoltà nel Mediterraneo e che aveva segnalato la presenza del barcone alla deriva in queste ore, ringraziando poi la flotta civile per "non averli lasciati morire in mare". Per poi aggiungere: "Ci sono volute molte ore per soccorrere le circa 400 persone, molte erano in acqua. Nessuno deve rischiare la vita per giungere in Europa. Siamo felici che siano salve, ma il soccorso in mare non è la soluzione: libertà di movimento lo è".

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