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1° maggio, Mattarella: “Il lavoro non è gioco letale, serve patto imprese-sindacati per zero morti”

Secondo il capo dello Stato il lavoro “non è un gioco d’azzardo potenzialmente letale”, quindi servono più protocolli imprese-sindacati per azzerare i morti.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Il lavoro è strumento di progresso e affermazione delle persone, non un gioco d'azzardo potenzialmente letale. L'obiettivo di più lavoro non può tradursi in più incidenti: servono protocolli tra imprese e sindacati per zero morti". In occasione della festa del lavoro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene dal Quirinale con un duro monito contro chi non garantisce la sicurezza dei lavoratori.

Secondo il Capo dello Stato "occorre uno sforzo eccezionale: l'impegno per la ripresa è, insieme, impegno per migliorare le condizioni produttive e per battere la tragedia delle morti sul lavoro". Mattarella ribadisce infatti che la sicurezza dei lavoratori è parte essenziale del patto costituzionale e per questo ci dovrebbe essere un'alleanza tra "istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche" contro un male che "rappresenta una umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti".

Il presidente sottolinea poi l'inaccettabilità della prospettiva di associare lavoro e morte per i giovani, chiarendo che le aziende non possono assolutamente cadere nella tentazione di ridurre le spese per la sicurezza. Quindi la riflessione sul senso del 1° maggio, che per Mattarella è "un pungolo, un senso di marcia, una sfida costante: il lavoro è misura di libertà, di dignità e motore di rimozione delle disuguaglianze". Proprio oggi, tra l'altro, è arrivata l'ennesima notizia di un grave incidente sul lavoro a Fidenza, dove tre operai sono rimasti ustionati dopo l'esplosione di una tubatura di metano.

Festa del lavoro, Letta: "Riscriviamo il Jobs act"

Intanto in una lunga intervista al Manifesto, il leader del Pd Enrico Letta propone di riscrivere le norme sul lavoro e la precarietà, compreso il Jobs Act, fortemente voluto dallo stesso Partito democratico nel 2014 (sotto la guida di Matteo Renzi). "Il lavoro – dice Letta- è la nostra grande priorità e lo sarà ancora di più nella prossima legislatura . Se vinceremo vogliamo trasformare l'Italia da questo punto di vista. Ma già nei prossimi mesi si possono dare segnali".

Gli fa eco il ministro del Lavoro Andrea Orlando, secondo cui "abbiamo assistito a una progressiva svalutazione del lavoro. Come quando il licenziamento arriva come un fatto compiuto senza un dialogo. Dobbiamo invertire tuto ciò: bisogna essere in grado di costruire regole nuove e lavorare per avere riferimenti congrui sui salari".

Sull'altro fronte interviene anche il leader della Lega, Matteo Salvini, che scrive su Twitter: "Una preghiera per i troppi morti sul lavoro in Italia (quest'anno in aumento del 2%) e un impegno perché grazie a protezione, prevenzione, formazione e controlli si fermi questa strage. Sofferenza, incertezza e precariato non possono essere il futuro".

Landini: "Bonomi non vede la realtà, vanno rinnovati i contratti"

I sindacati, nel frattempo, si sono riuniti ad Assisi per la classica manifestazione del 1° maggio. Il numero uno della Cgil Landini lancia la polemica contro il presidente di Confindustria Bonomi. "Non so se frequenta le stesse fabbriche che frequento io – dice- ma molto banalmente c'è bisogno di aumentare i salari e quindi di rinnovare i contratti. È sotto gli occhi di tutti che la gente non ce la fa ad arrivare a fine mese, è necessario mettere più soldi in busta paga". Quindi chiede alla politica e alle imprese di "affermare la centralità del lavoro e dei diritti, superando la precarietà".

Per il leader della Cisl Luigi Sbarra bisogna quindi "fermare questa lunga scia di sangue, con 1.300 vittime ogni anno nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri" e chiede al governo Draghi interventi urgenti, per un lavoro "dignitoso, di qualità, contrattualizzato". Mentre il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sottolinea come serva "più formazione, prevenzione e un intervento a partire dalle scuole: bisogna che il governo abbia il coraggio di dire che le aziende che violano le norme sulla sicurezza non possono partecipare ai bandi pubblici e che le associazioni datoriali siano in grado di affermare che le aziende associate che violano le norme vanno fuori". Quindi propone di istituire una procura unica per i temi della sicurezza.

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