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Pisapia si ritira e Campo Progressista si spacca: “Impossibile un confronto con il Pd”

Secondo indiscrezioni filtrate da Campo Progressista, l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia avrebbe deciso di ritirarsi dalla competizione elettorale. La componente ex Sel di Cp dovrebbe passare a Liberi e Uguali, guidata da Pietro Grasso.
A cura di Charlotte Matteini
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L'ex sindaco di Milano e fondatore di Campo Progressista, Giuliano Pisapia, avrebbe deciso di ritirarsi. Il rumour è stato riferito all'agenzia di stampa Adnkronos al termine della riunione di Campo progressista. Il movimento fondato dall'ex-sindaco di Milano sembrerebbe essere dunque giunto al capolinea e, a quanto si spiega, la componente ex-Sel dovrebbe avviare un percorso di avvicinamento a Piero Grasso e alla lista ‘Liberi e Uguali'. La notizia non è ancora stata ufficializzata, ma secondo quanto riporta il Corriere della Sera, Pisapia avrebbe deciso di ritirarsi dopo essersi reso conto che sarebbe stato pressoché impossibile ricostruire un centrosinistra ampio e unito: "Ci abbiamo provato, ma non ci sono le condizioni per andare avanti sulla via dell’unità del centrosinistra. Adesso ognuno farà le sue scelte in ordine sparso", avrebbe commentato l'ex sindaco meneghino durante la riunione di Campo Progressista. "Peccato, c’era uno spazio enorme. Adesso le Politiche sono una partita a due tra centrodestra e M5S", ha commentato deluso Bruno Tabacci, fermato dai cronisti davanti a Montecitorio.

Che cosa succederà ora e dove confluiranno i membri di Campo Progressista senza più una casa? Difficile prevederlo al momento, ma come si vocifera gli ex Sel sembrano intenzionati ad avvicinarsi a Liberi e Uguali di Pietro Grasso, probabilmente seguendo la decisione che prenderà Laura Boldrini, mentre altri potrebbero invece puntare ad avvicinarsi al Partito Democratico guidato da Matteo Renzi. Quel che però sembra ormai dato per certo è il ritiro di Giuliano Pisapia, che non solo potrebbe non candidarsi alle prossime elezioni, ma potrebbe inoltre decidere di interrompere la sua carriera politica.

“Ci abbiamo provato, per molti mesi, con tanto impegno ed entusiasmo. Il nostro obiettivo, fin dalla nascita di Campo Progressista, è sempre stato quello di costruire un grande e diverso centrosinistra per il futuro del Paese in grado di battere destre e populismi. Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti nel nostro intento. La decisione di calendarizzare lo Ius Soli al termine di tutti i lavori del Senato, rendendone la discussione e l’approvazione una remota probabilità, ha evidenziato l’impossibilità di proseguire nel confronto con il PD. Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini che hanno creduto e si sono impegnati in questo progetto e che ora si muoveranno secondo le proprie sensibilità, la cui diversità è sempre stata, a mio modo di vedere, una delle ricchezze e risorse più importanti di questa esperienza. In Parlamento e nel Paese continuerà il nostro impegno per l’approvazione di norme di civiltà per il nostro Paese”, ha dichiarato pochi minuti dopo la diffusione della notizia Giuliano Pisapia, chiarendo i motivi del suo ritiro.

Lo sconforto di Fassino

Designato da Matteo Renzi per ricostruire e ricucire i rapporti tra il Pd e i partiti di centrosinistra, da Mdp a Campo Progressista, Piero Fassino sembra non essere affatto riuscito a portare a compimento il proprio compito. A poche ore dal'annuncio di Giuliano Pisapia, l'ex sindaco di Torino ha commentato amareggiato: "La decisone di Giuliano Pisapia di rinunciare amareggia perché in queste settimane di confronto con Campo Progressista erano stati individuati temi di comune impegno per l’avvio di una nuova stagione del centrosinistra. Su misure di protezione sociale, norme in materia ambientale, legge sul fine vita e ius soli si è sviluppato infatti un confronto proficuo che ha individuato proposte condivise e di comune impegno, una parte delle quali incluse nella legge di bilancio all’esame del Parlamento", ha spiegato.

"Sullo ius soli in particolare è stata accolta e condivisa la sollecitazione a perseguire tutte le iniziative necessarie per la sua approvazione, come dimostra la calendarizzazione al Senato dell’esame del provvedimento, impegno ribadito più volte e ancora nella giornata di oggi dal presidente dei senatori Pd Zanda. Spiace dunque un atto di rinuncia che tuttavia non indurrà il PD a mutare le scelta di perseguire con determinazione i provvedimenti convenuti con Pisapia e Campo Progressista, a partire dal ricercare tutte le convergenze politiche che consentano di portare all’esame dell’aula il provvedimento legislativo sullo ius soli. Così come proseguirà l’impegno del Pd per la costruzione di una alleanza di centrosinistra aperta e inclusiva su un programma di forte innovazione e di ampio respiro sociale”.

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