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Perché sarà molto difficile che l’Italia eviti la procedura d’infrazione

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è a Bruxelles e a breve incontrerà il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker per discutere della legge di bilancio italiana e cercare di evitare la procedura di infrazione per deficit eccessivo. Indiscrezioni sostengono che la trattativa sarà molto dura perché l’Italia non intende abbassare il deficit sotto il 2% come richiesto da Bruxelles.
A cura di Charlotte Matteini
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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è a Bruxelles e a breve incontrerà il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker per discutere della legge di bilancio italiana e cercare di evitare la procedura di infrazione per deficit eccessivo che potrebbe essere avviata contro l'Italia. Poche settimane fa, la Commissione ha bocciato la manovra italiana e dato il via all'iter per la procedura di infrazione per il mancato rispetto dei parametri europei di bilancio che potrebbe costare al Belpaese svariati miliardi di euro in sanzioni. Da settimane, dunque, l'esecutivo lavora a una proposta correttiva da presentare a Bruxelles: da un parte la Commissione vorrebbe un deficit inferiore al 2,4% proposto dall'Italia, ma dall'altra parte il governo si rifiuta di abbassarlo all'1,8% come richiesto.

Nelle ore precedenti all'incontro tra Juncker e Conte si è diffusa "grande preoccupazione" in quanto secondo fonti vicine al presidente del Consiglio sarà durissima evitare la procedura di infrazione. I saldi della manovra sono stati modificati dall'esecutivo, ma non sono state rispettate a pieno le prescrizioni della Commissione europea, la quale vorrebbe appunto un deficit all'1,8%, richiesta considerata "impossibile" da accettare dal governo italiano.

Nella giornata di oggi, il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici ha dichiarato che a differenza dell'Italia, la Francia potrà sforare il tetto del 3% per finanziare le misure sociali annunciate da Macron per porre termine alle tensioni scatenate dalle proteste dei "gilet gialli" in quanto le regole europee lo permettono per un periodo limitato di tempo e in casi eccezionali. L'ipotesi, però, non è contemplata per l'Italia in quanto la situazione economica e finanziaria dei due Paesi è molto differente: la Francia ha un rapporto debito – Pil al 97%, dunque inferiore alla soglia psicologica del 100%, mentre l'Italia si attesta al 131,8% e un deficit nominale eccessivo porterebbe il Belpaese ad aggravare la propria situazione.

Con la bocciatura della manovra italiana, di fatto la Commissione ha raccomandato l'avvio della procedura d'infrazione contro l'Italia. La procedura, però, ha un iter piuttosto complesso e farraginoso che dura a lungo e può essere revocata qualora il Paese sotto osservazione corregga il deficit e la traiettoria del debito. Al momento, i rappresentanti del Tesoro dei Paesi della Zona Euro hanno confermato le raccomandazioni della Commissione Europa sull'Italia aggiungendo inoltre una dura critica contro la riforma delle pensioni quota 100 e a questo punto nelle prossime settimane Bruxelles potrebbe passare dalle raccomandazioni all'apertura della procedura qualora l'Italia non dovesse rispettare le prescrizioni imposte.

Da quel momento, l'Italia avrà ancora tempo per cambiare i saldi della manovra ma qualora non dovesse cogliere la seconda opportunità, il prossimo 22 gennaio l'Ecofin potrebbe avviare la procedura di infrazione. Fino a quando l'Italia non rientrerà dalla deviazione ovvero non rispetterà la regola del debito per due anni consecutivi, rimarrà sotto stretta osservazione. La procedura prevede controlli semestrali della Commissione Europea, che indicherà i target da raggiungere e, in caso di negligenza, una serie di sanzioni.

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