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Pena di morte per Troy Davis: l’esecuzione fissata per le 19

Troy Davis condannato a morte dal Board of Pardons and Paroles della Georgia. L’uomo è accusato dell’omicidio del poliziotto Mark MacPhail. In sua difesa Papa Benedetto XVI e Amnesty International: nonostante la pressione internazionale, Davis sarà giustiziato oggi alle sette.
A cura di Daniela Caruso
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I manifestanti chiedono la grazia per Davis, condannato a morte

Ultime ore di vita per Troy Davis. L’uomo non ha ottenuto la grazia dal Board of Pardons and Paroles della Georgia, nononstante ci siano ancora molti dubbi e testimoni pentiti in merito all’omicidio di cui è accusato di aver commesso ventidue anni fa. Davis morirà alle sette di oggi: tanti gli appelli mossi dagli attivisti per evitare la condanna capitale del quarantatreenne. Anche Papa Benedetto XVI si è attivato affinché a Troy fosse concessa clemenza, ma nessun risultato è stato ottenuto.

Davis è accusato dell’uccisione del ranger 27 enne di nome Mark MacPhail, che lavorava come poliziotto a Savannah. Il 19 agosto 1989 il ranger si accorge che nel parcheggio di un Burger King un senzatetto é stto aggredito da due uomini. Insospettito dalle urla, decide di andare a vedere da vicino cosa stesse accadendo. L’homeless, aggredito per una birra, non riesce ad ottenere l’aiuto del poliziotto, il quale, prima di arrivare sul posto, viene raggiunto da tre colpi di pistola, che gli stroncano la vita. Marc MacPhail lascia la moglie e due bambini appena nati. Sylvester Coles, uno degli uomini coinvolti nella rissa, denunciò Troy Davis alla Polizia, il quale nel 1991 fu condannato a morte, anche in seguito a testimonianze oculari che lo incastrarono ulteriormente. Le persone che testimoniarono contro Davis ebbero dei ripensamenti, tra cui Brenda Foster, che dopo averlo accusato di omicidio, firmò un appello per fargli concedere la grazia.

Ciononostante, Davis oggi salirà sul patibolo alle 19 (ora locale), nonostante l’appello della Chiesa, di Amnesty International, dell’ex capo della Corte Suprema della Georgia Norman Fletcher e di William Sessions, ex direttore dell’FBI. Si spera nell’intervento di Obama e del procuratore locale Larry Chisolm, il quale potrebbe riaprire l’inchiesta. La famiglia di MacPhail, invece, è soddisfatta della sentenza di morte mossa a Davis, sostenendone la colpevolezza: “È colpevole, dobbiamo procedere con l’esecuzione”. Gli attivisti, però, sperano di salvare ancora Troy Davis dalla pena capitale, anche facendo pressione sulla petizione per la grazia firmata da ben 600 mila persone.

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